Ferruccio Gattuso Cinquant’anni senza mollare un centimetro. Simbolicamente, fisicamente: perché il Teatro Franco Parenti non ha mai cambiato indirizzo e la sua trincea l’ha mantenuta sempre qui, in via Pier Lombardo a due passi da Porta Romana. Un pizzico di retorica non può mancare nelle ricorrenze e nelle parole che Andrée Ruth Shammah usa per celebrare un mezzo secolo di teatro nel quale, ebbene sì, lei c’è sempre stata: «Pensavo che a questo giro di boa potessi completare il mio ruolo qui al Parenti, invece sono qui piena di energia», dice la regista. Il Parenti e Shammah non mollano, e anzi verranno aggiunti una sala (a gennaio) e uno spazio aperto (“un giardinetto segreto”) adiacente al campo di tennis. E poi, naturalmente, c’è il teatro: più di sessanta titoli tra produzioni, ospitalità, laboratori. Cartellone ricchissimo, ma certo il teatro d’autore classico e contemporaneo hanno un suo spazio nobile, a cominciare dallo spettacolo che apre la stagione: Il Malato Immaginario (da oggi al 23 ottobre), che celebra i quattrocento anni della nascita di Molière, con lo stesso allestimento degli anni ’80 firmato da Shammah: nel ruolo del protagonista è atteso un vecchio sodale del Parenti, Gioele Dix.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Ottobre 2022, 08:11
© RIPRODUZIONE RISERVATA