Milano, ingegnere collezionista di ossa umane: la Procura archivia dopo tre anni di indagini

Milano, ingegnere collezionista di ossa umane: la Procura archivia dopo tre anni di indagini

La Procura di Milano ha archiviato, dopo tre anni di indagini, la posizione penale di un ingegnere con la passione del collezionismo di ossa umane. I carabinieri avevano scoperto il traffico di ossa e avevano portato all'apertura dell'inchiesta, ma secondo i magistrati non ci sarebbe alcun reato ed il caso è stato derubricato ad un illecito amministrativo sul possesso dei reperti.

Leggi anche > Polpetta ripiena di spille per uccidere il cane della vicina: anziana denunciata, non è la prima volta

Per i giudici, non si sarebbe trattato di satanismo, mercimonio di morti o altro, ma solo di passione scientifica e dilettantistica. Le indagini, come riporta oggi il Corriere della Sera nelle pagine locali, sono scattate dopo l'intercettazione di alcuni pacchi postali diretti negli Usa e in Svizzera contenenti teschi, ed erano culminate nella perquisizione dell'appartamento dell'ingegnere milanese dove erano stati trovati una quarantina di reperti fra teschi, colonne vertebrali, femori, clavicole e altre ossa.

L'uomo li aveva ottenuti da un anatomopatologo di Praga e anche da un collezionista dell'Aquila.

Per tutti, comunque è valsa la buona fede di non essere a conoscenza del fatto che le ossa fossero illecitamente detenute da chi le aveva spedite, per cui l'ipotesi di reato è stata archiviata, mentre è rimasto l'illecito amministrativo della detenzione di ossa umane, che per il regolamento di polizia mortuaria non possono circolare fuori dai cimiteri, a meno che non siano destinate a laboratori per studio o ai parenti delle salme che ne reclamino il possesso. Le ossa sono state confiscate e portate alla collezione antropologica del laboratorio Labanof dell'Università degli Studi. 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Settembre 2021, 15:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA