Rabbia migranti al Cpr di via Corelli: disordini e camere incendiate

In rivolta 40 ospiti: materassi bruciati e un intossicato

Rabbia migranti al Cpr di via Corelli: disordini e camere incendiate

di Simona Romanò

Materassi tagliati e dati alle fiamme, che hanno semidistrutto alcune camerate, oltre a due padiglioni del Cpr di via Corelli a Milano. E un uomo intossicato. È stata una notte ad alta tensione, fra domenica e lunedì, al Centro di permanenza per il rimpatrio al Forlanini per l’ennesima rivolta degli stranieri.

 

SOMMOSSA

Secondo la questura, verso le 2, oltre 40 immigrati hanno cominciato a protestare, fra urla e anche gesti di autolesionismo (qualcuno si sarebbe sfregiato le braccia). Poi, hanno appiccato l’incendio, sfasciando gli arredi. Il fuoco e il fumo hanno rapidamente invaso i blocchi A e B del centro, provocando ingenti danni. La situazione si è tranquillizzata verso le 4,30 grazie all’intervento della polizia. Un uomo è stato trasportato al Fatebenefratelli per una lieve intossicazione e altri sette sono stati medicati sul posto.

INDAGINI

I poliziotti stanno ricostruendo l’esatta dinamica grazie ai video delle telecamere di sicurezza presenti nelle camerate, così da risalire ai responsabili.

Non è la prima volta che esplodono rivolte in via Corelli con i trattenuti (gli ospiti non sono in stato di detenzione, anche se di fatto sono in una condizione simile a quella carceraria) che rifiutano il rimpatrio. Le proteste sono state talvolta personali, come quella di un giovane che lo scorso 3 novembre si è cucito la bocca con il fil di ferro; e altre volte di gruppo, con scontri con le forze dell’ordine e danneggiamenti al Centro. Lo scorso 9 maggio, ancora materassi incendiati per la qualità del cibo; indietro nel tempo, nell’aprile del 2021, roghi e un tentativo di evasione di tre uomini. Fra ottobre e novembre 2020, i casi più gravi, con una cinquantina di tunisini che ha cercato di fuggire dopo aver sfasciato portee finestre.

IMMIGRAZIONE

Oltre ai problemi al Cpr, ancora lunghe code ieri notte per la richiesta dei permessi di soggiorno di via Cagni, dove la Questura ha predisposto un servizio di ordine pubblico «per incolonnare e filtrare l’entrata» dopo gli ingressi forzati le scorse settimane. Nella notte, oltre 600 stranieri si erano radunati e solo verso le 6,30 «il numero previsto è entrato per la valutazione delle rispettive istanze». Gli atri si sono allontanati senza creare problemi. 


Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Marzo 2023, 08:28
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