Laura Ziliani, le figlie: «L'abbiamo uccisa perché tentò di avvelenarci». Ecco perché non denunciarono

Nella confessione le figlie dell'ex vigilessa spiegano di essersi sentite rifiutate dalla mamma ma di aver temuto di procedere legalmente contro di lei per paura che evitasse il carcere e poi le cose peggiorassero

Laura Ziliani, le figlie: «L'abbiamo uccisa perché tentò di avvelenarci». Ecco perché non denunciarono

di Alessia Strinati

Mattino Cinque torna sul caso di Laura Ziliani mostrando in esclusiva le foto dei dolci che ha mangiato prima di cadere stordita terra e di essere poi uccisa dalle sue figlie. Il prossimo giovedì si terrà il processo a carico delle figlie Paola e Silvia e del compagno di una delle due, Mirto. Tutti e tre hanno confessato di aver ucciso la Ziliani perché convinti che la donna stessa volesse ammazzarli.

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Le confessioni

Tutti e tre spiegano di aver notato delle cose strane poco prima del delitto. Tutti e tre sono stati concordi nel confessare di essersi sentiti male diverse volte dopo essere stati a pranzo o a cena dalla Ziliani. Nella cioccolata e nella marmallata hanno notato una polvere bianca che sarebbe stata tossica, nella saliera si sarebbero accorti della presenza di farmaci. Mirto a tal riguardo racconta: «Laura diceva che le figlie le avevano rubato la vita e che lei non le voleva ma il marito l'aveva obbligata. In diverse occasioni ci siamo sentiti male dopo aver mangiato da lei, così decisi di indagare e nascosi il cellulare in casa, dale registrazioni abbiamo visto che Laura offendeva Silvia e Paola e riceveve istruzioni dal suo compagno su come manomettere la marmellata e la cioccolata. Siamo rimasti male perché abbiamo avuto la conferma che voleva ucciderle, Silvia e Paola ci sono rimaste male».

Le parole di Paola sono scioccanti, ma probabilmente mostrano quanto lei non fosse convinta di quello che stava facendo: «Ho verificanto l'ipotesi che mia mamma volesse ucciderci, lei non era felice di vederci, non ci voleva come figlie.

Spesso ci criticava anche per l'aspetto fisico, io credo che lei non ci volesse che le pesassimo, soprattutto nostra sorella disabile». Tutti e tre confermano di non aver voluto denunciare quanto fatto da Laura per paura che non venisse arrestata e che poi sarebbe stato peggio e sarebbe anche riuscita ad ucciderle.

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Silvia, nelle sue testimonianze sembra quella più convinta: «Comincio dichiarando che l'abbiamo uccisa noi mia madre e nella stessa notte abbiamo occultato il corpo. Se non avessi saputo che Mirto aveva parlato non avrei mai detto nulla. Eravamo disperati per i tentativi di nostra madre di ucciderci, secondo noi lei voleva liberarsi di noi, per lei eravamo un peso». La figlia ammette di aver preso spunto sul delitto da una serie Tv: «Vedendo un telefilm abbiamo visto che c'era un veleno che non lasciava tracce, poi abbiamo ottenuto una polvere di recina. Le abbiamo messo dell'antigelo in una tisana, ma è successo nulla. Il giorno del delitto abbiamo usato delle benzodiazepine, abbiamo aspettato che si stordisse e poi io le ho messo le mani al collo mentre Paola la teneva ferma. Mirto quando si è reso conto che le cose non stavano andando come dovevano mi ha aiutato».

Subito dopo il delitto, spiega Silvia, si erano detti di non parlarne più ma lei ammette di aver avuto un forte malessere per mesi: «Devo dire che da quando sto in carcere sto meglio», come se si sentisse sollevata. La stessa figlia non aveva nascosto dell'odio nei confronti della mamma: «Mentre provavo a strangolarla l'ho insultata, le ho dato un pugno, la odiavo perché mi stava obbligando a fare quello».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Ottobre 2022, 11:29
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