Si finge Giulia su Whatsapp: adesca e violenta ragazzine di 11 anni

Si finge Giulia su Whatsapp: adesca e violenta ragazzine di 11 anni

di Greta Posca
Si fingeva Giulia, una ragazzina che chiacchierava al cellulare con Whatsapp con le amiche, coetanee.
Ma lui era un 50enne che con questo trucco le attirava a casa e ne abusava. È stato condannato a 19 anni un cinquantenne del Lodigiano arrestato nel 2019 con l'accusa di aver convinto prima una vicina di casa e poi altre due sue amiche tutte 11enni a compiere atti sessuali averne abusato per tre anni.

Lo ha deciso il Tribunale di Lodi aumentando di due anni la richiesta formulata dal pm Alessia Menegazzo. Inoltre, i giudici hanno disposto una provvisionale di 100 mila euro per le parti civili. Secondo le indagini dei carabinieri di Lodi, nel 2015 l'uomo era entrato in contatto con le ragazzine, fingendosi una loro coetanea di nome «Giulia». Inizialmente si era mostrato socievole e gentile, ma in un secondo momento il 50enne aveva cambiato atteggiamento e aveva trasformato «Giulia» in una ragazzina «malvagia e sadica» che costringeva le tre vittime ad avere dei rapporti sessuali con lui. A loro raccontava di essere anche lui una vittima di «Giulia» e che eseguiva solo i suoi ordini.

L'uomo sempre tramite il finto profilo Whatsapp le minacciava raccontando che «Giulia» era in contatto con una «maga», in grado di poter uccidere i loro parenti A fine del 2018 il muro di silenzio si è rotto quando su un profilo Instagram il 50enne ha pubblicato un'immagine, che ritraeva una delle tre vittime. Una compagna di classe della ragazzina l'ha riconosciuta e ha avvisato un'insegnate. Da lì le indagini. L'uomo viveva con gli anziani genitori. I capi di imputazione erano violenza sessuale, corruzione di minore, sostituzione di persona e produzione e detenzione di materiale pedopornografico.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Ottobre 2020, 10:37
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