Venezia, attivisti del clima sparano fango contro la facciata della Basilica di San Marco

Alcune persone che hanno assistito all'accaduto hanno preso di mira il gruppo, contestando questa forma di protesta

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di Redazione web

 Attivisti per il clima hanno imbrattato questa mattina, giovedì 7 dicembre, l'esterno della Basilica di San Marco a Venezia, nel corso di un'azione che hanno definito «un allarme anti-incendio». Con un paio di estintori hanno lanciato contro le mura della chiesa del liquido misto a fango, esponendo poi uno striscione con lo slogan «fondo riparazione».

Alcune persone hanno contestato gli attivisti

Alcune persone li hanno presi di mira, contestando questa forma di proteste per il clima. Sul posto sono arrivati gli agenti della Digos.  Una turista francese che si trovava con la figlioletta in piazza San Marco si è unita spontaneamente alla protesta degli attivisti per il clima, dopo il blitz con il fango davanti alla celebre chiesa veneziana. La donna e la figlia hanno raggiunto i dimostranti, davanti alla Basilica, e a loro volta hanno sorretto uno dei manifesti arancioni che questi stavano esponendo. «Siamo qui per suonare l'allarme anti-incendio - hanno detto gli attivisti - Questa è una protesta non violenta. Venezia è una città che sta affondando perchè i nostri governi non hanno agito contro la crisi climatica. Oggi chi di voi è qui per fare le foto e vedere questa chiesa ha un privilegio. Siete gli ultimi che potranno vedere questa chiesa sopra il livello del mare».

Zaia: «Gesto da condannare»

 «Questa non è la modalità giusta.

Rispetto al massimo le proteste democratiche di tutti, ci mancherebbe, soprattutto se riguardano temi così importanti come quello del cambiamento climatico. Abbiamo appena concluso la Cop 28 e mi sembra di capire che da lì grandi segnali non ne siano usciti». Lo dice il Presidente del Veneto Luca Zaia in riferimento all'azione di stamane degli attivisti per il clima contro la Basilica di San Marco a Venezia. «Ma da qui ad imbrattare la Basilica di San Marco piuttosto che altri edifici direi decisamente no - aggiunge -.Basti pensare che questo imbrattamento poi si tradurrà in un peggioramento del clima. Perchè? Perchè ci sarà più emissione di Co2, qualcuno metterà in moto delle auto per mandare degli operai lì a pulire, ci saranno dei macchinari che verranno accesi, dell'energia elettrica che verrà utilizzata. A me sembra quasi un controsenso». Per il Governatore del Veneto le proteste devono essere fatte «in maniera rispettosa non solo della proprietà altrui ma in particolar modo del clima. Se si vuole veramente porre la questione evitiamo di fare manifestazioni come queste che sono assolutamente da condannare». 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Dicembre 2023, 13:04
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