Covid, l'Iss conferma la presenza della variante brasiliana in Umbria: gran parte dei campioni sono positivi

Covid, l'Iss conferma la presenza della variante brasiliana in Umbria: gran parte dei campioni sono positivi

di Simone Pierini

È arrivata anche la conferma. Sarebbero infatti risultati positivi alle varianti brasiliana o similari del virus SarsCov2 la gran parte dei 42 campioni di soggetti positivi inviati dalla regione Umbria all'Istituto superiore di sanità. È quanto apprende l'Ansa da fonti locali.

I numeri della pandemia in Regione continuano a destare preoccupazione. Coletto ha rilevato che da dopo le vacanze di Natale in Umbria emerge una «netta separazione» per il contagio, «con numeri molto più importanti sulla provincia di Perugia rispetto a quella di Terni». «O ci sono atteggiamenti diversi della popolazione tra i territori - ha aggiunto - oppure ci sono varianti del virus e su questo stiamo facendo le verifiche». Nell'ultima settimana l'indice di contagio Rt è stimato a 1,14 dal Nucleo epidemiologico regionale. Sarà tuttavia domani - è stato sottolineato - il giorno decisivo per stabilire il dato completo, quando si analizzeranno anche tutti i gli altri parametri insieme alla Cabina di regia nazionale. L'incidenza dei nuovi casi positivi rapportata a 100 mila abitanti evidenzia un andamento «strano» in Umbria.

Al 31 gennaio la media regionale è infatti di 224,67 casi ma la provincia di Perugia fa segnare 273,38 e Terni 83,69 (simile al dato nazionale e che vede una decrescita anche se non imponente a partire dall'ultima settimana di dicembre mentre per lo stesso periodo si nota un incremento dell'area del perugino).

Con il rapporto tra positivi e tamponi fatti che è invece identico. Da una analisi dettagliata dei Comuni emerge tra l'altro per Perugia una costante salita. Una distribuzione diversa nelle due province ma anche all'interno della popolazione, con la fascia di età 0-13 anni che registra il numero maggiore dei casi. «C'è una componente dei ragazzi sotto i 24 anni molto consistente, soprattutto per la fascia 6-10 come pure 11-13 e 0-5 anni» ha detto Carla Bietta del Nucleo epidemiologico.

«Dati - ha aggiunto - che hanno quindi portato ad avere cautela con le scuole (con le lezioni in presenza sospese in una trentina di comuni - ndr)». I ricoveri ordinari (ad oggi 372) aumentano e sono al livello del periodo di novembre 2020, quando si era registrato il picco di 375. Per Bietta «va fatta però una lettura cauta anche perché molti sono dovuti a cluster ospedalieri, persone che si trovano in ospedale e di fatto sono già ricoverate». Anche le terapie intensive (attualmente 66) continuano ad aumentare (il picco di novembre è stato 78). Per quanto riguarda il tasso di occupazione dei posti letto, la percentuale del 47%, la stessa per i ricoveri ordinari e per le terapie intensive. 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Febbraio 2021, 22:43
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