Vanessa Zappalà aveva nel telefono un virus trojan, così Sciuto sarebbe riuscito a spiarla

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Vanessa Zappalà aveva nel suo telefono un virus trojan messo dal suo ex per spiarla. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato questo il sistema ideato da Tony Sciuto per avere maggiori informazioni sulla 26enne uccisa mentre faceva una passeggiata ad Acitrezza con le amiche. L'uomo non accettava la fine della loro relazione e per questo motivo era anche stato denunciato due volte dalla stessa vittima.

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Sciuto aveva lavorato per anni per una ditta impegnata nel settore della telefonia e dell'utilizzo di sistemi tecnologici sofisticati, per questo era particolarmente esperto in sistemi di tracciamento. Sul trojan però sono in corso le indagini, ma se dovesse essere confermato si avrebbe facilmente la risposta a come l'uomo possa aver facilmente raggunto Vanessa prima di ucciderla e poi suicidarsi.

L'analisi dello smartphone potrebbe accertare la presenza di un virus informatico appositamente inserito da Sciuto per spiarla, pedinarla e alla fine ucciderla, quindi. Intanto gli inquirenti stanno ancora cercando l'arma del delitto. 


Ultimo aggiornamento: Domenica 29 Agosto 2021, 14:37
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