Un albero di Natale ogni anno nel luogo in cui il padre fu investito e ucciso: «Per ricordarlo e per la sicurezza stradale»

L'emozionante gesto del figlio di Enrico Galante, pastore morto sulla Farense in provincia di Rieti

Un albero di Natale ogni anno nel luogo in cui il padre fu investito e ucciso: «Per ricordarlo e per la sicurezza stradale»

di Enrico Chillè

Era il 17 ottobre del 2012 quando Enrico Galante, un pastore, fu travolto e ucciso da un'auto mentre faceva pascolare il suo gregge di pecore: aveva 61 anni. Da allora, ogni anno, il figlio Enito allestisce sul luogo della tragedia, lungo la via Farense a Fara in Sabina (Rieti), un albero di Natale. E non solo per ricordare il padre.

 

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L'albero di Natale, che si illumina al buio e aiuta anche gli automobilisti a individuare il guardrail in un tratto privo di illuminazione, è un modo, utile ed emozionante al tempo stesso, per ricordare come merita lo sfortunato Enrico. «Come ogni anno, come sempre papà...

Tu sei qui dove ti ho visto per l'ultima volta, dove ti ho accarezzato per l'ultima volta. Tu sei qui, e io finché Dio mi darà la forza, voglio ricordarti così, con questo piccolo gesto. Come ogni anno da quel 2012 ormai impresso nel mio cuore. Nessuno ti dimentica papà, soprattutto io», scrive Enito Galante, il figlio di Enrico.

 

 

«Non importa quanto tempo ci vorrà, io ti ho promesso che avrai giustizia e l'avrai» - scrive ancora Enito su Facebook - «Spero che quest'albero possa far riflettere tutti coloro che passano di lì e che capiscano quanto sia importante guidare con prudenza. Basta vittime sulla strada. Questo è per te, papà, ovunque tu sia».


Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Dicembre 2021, 16:37
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