Treviglio, operai morti in fabbrica: il figlio di 10 anni attendeva il papà in auto

Treviglio, operai morti in fabbrica: il figlio di 10 anni attendeva il papà in auto
Il papà che deve tornare di fretta in fabbrica e lascia per qualche minuto il figlio di dieci anni in auto, ma non tornerà mai più. Un dramma in un giorno di festa che lascia due famiglie distrutte, quelle di Gian Battista Gatti e Giuseppe Legnani, i due dipendenti dell'azienda Ecb di Treviglio (Bergamo) morti la mattina di Pasqua in seguito ad un'esplosione.

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Gatti e Legnani, come di consueto, erano passati nello stabilimento per la produzione di mangime per animali domestici allo scopo di controllare che tutto fosse a posto. Successivamente, entrambi stavano per tornare a casa e festeggiare la Pasqua in famiglia, ma sono stati avvertiti della presenza di un forte odore anomalo nella zona circostante la fabbrica. Quindi il ritorno, di corsa, nello stabilimento, e Gatti, 51 anni, che ha lasciato il figlio in auto per recarsi nell'area di essiccazione delle farine, da cui proveniva il forte odore. Neanche il tempo di entrare e l'esplosione, che non ha lasciato scampo a Gatti e al suo collega, che aveva 57 anni e che come lui lascia una moglie e due figli.

Ancora ignote le cause dell'esplosione: per questo motivo il pm Fabio Pelosi ha deciso di aprire un'inchiesta per omicidio colposo.
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Aprile 2018, 10:33
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