Suicidio in diretta su TikTok, il papà di Vincent Plicchi: «Sto indagando da solo sulla morte di mio figlio, la Procura non si muove»

Dalle chat di TikTok «è emerso che Vincent aveva subito ogni tipo di angheria, anche minacce molto gravi» e in particolare in uno scambio di messaggi tra Vincent e un amico, per l'avvocato, «c'è la prova provata che il ragazzo è stato istigato a suicidarsi»

Suicidio in diretta su TikTok, il papà di Vincent Plicchi: «Sto indagando da solo sulla morte di mio figlio, la Procura non si muove»

di Redazione web

Dalle indagini degli esperti incaricati dalla famiglia Plicchi sul telefono di Vincent, il tiktoker bolognese che si è tolto la vita a ottobre in diretta social, «sono emersi elementi sconcertanti». Lo ha detto il legale del padre del ragazzo Matteo Plicchi, l'avvocato Daniele Benfenati, nel corso di una conferenza stampa in Comune a Bologna contro il cyberbullismo e per presentare un murales che verrà realizzato in memoria del 23enne alla Lunetta Gamberini. Dalle chat di TikTok «è emerso che Vincent aveva subito ogni tipo di angheria, anche minacce molto gravi» e in particolare in uno scambio di messaggi tra Vincent e un amico, per l'avvocato, «c'è la prova provata che il ragazzo è stato istigato a suicidarsi».

Per il legale, tuttavia, «al momento non c'è nessuna indagine» aperta dalla Procura di Bologna e «nessuna denuncia» da parte dei familiari del tiktoker. «Il giorno che è stato accertato il decesso di Vincent è stato sequestrato il suo telefono ed è stato aperto un fascicolo perlustrativo - spiega il legale - che è stato chiuso immediatamente».

Il padre indaga da solo

Il padre «ha deciso di fare delle indagini private e ha fatto esaminare il telefono - aggiunge il legale - ma vi posso assicurare che sono emerse delle cose sconcertanti».

Per il legale, il padre del ragazzo «è molto dispiaciuto, perché la richiesta di documentazione a TikTok non è arrivata dalla Procura. TikTok con la massima trasparenza ci ha detto che serviva il provvedimento dei magistrati» per poter fornire tutti i dati.

Proprio per questo il padre del ragazzo e il suo legale hanno fatto un ricorso in sede civile al Tribunale di Bologna e l'udienza è stata fissata per il 29 febbraio. «Speriamo che dopo l'udienza il Tribunale ci dia l'autorizzazione e ordini ex articolo 700 a TikTok» di fornire le chat e le conversazioni, «dopodiché vedremo come proseguire». Anche Matteo Plicchi ha espresso la sua amarezza per la situazione: «Noi stiamo facendo privatamente le nostre verifiche - ha detto - perché sembra che d'ufficio la Procura non si possa muovere», nonostante on line ci siano state confessioni di altri tiktoker che avrebbero preso di mira Vincent. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Febbraio 2024, 15:44
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