Studente morto a scuola: il "ragazzo col turbante" che amava giocare a calcio. Genitori sconvolti: «Vogliamo giustizia»

Studente morto a scuola: il "ragazzo col turbante" che amava giocare a calcio. Genitori sconvolti: «Vogliamo giustizia»
Una vera tragedia, avvenuta all'Istituto Tecnologico Barsanti di Castelfranco, nel trevigiano: un ragazzo di 14 anni, Sukhraj Rathor, dalla famiglia di chiare origini indiane, è morto stroncato da un malore durante l'ora di educazione fisica a scuola. Si è accasciato durante la corsetta di riscaldamento, sotto gli occhi dei compagni: era da tempo in cura per patologie collegate a una forma di epilessia, e nell'ultimo anno era stato fermo ma non vedeva l'ora di tornare a giocare a calcio, la sua grande passione.

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Come scrive il quotidiano Il Gazzettino Rathor era uno degli studenti migliori della scuola: il ragazzo col turbante, era chiamato, per quel suo inconfondibile copricapo Sikh. Era nato e cresciuto a Riese Pio X, dove abitava insieme ai genitori e al fratello maggiore: aveva appena riavuto il certificato di idoneità a svolgere attività sportiva, ma il suo cuore lo ha tradito quando ancora non aveva nemmeno iniziato a correre. Stando a quanto emerso, scrive Il Gazzettino, anche alle scuole medie era stato vittima di un malore, e anche sul campo da calcio: durante un allenamento, perse i sensi. Avvisaglie che non furono prese alla leggera, ma che sono state poi superate dalla visita medico sportiva effettuata pochi giorni fa.



Il papà, Jasbir, abbracciato alla moglie, ieri era sconvolto: anche la mamma del 14enne ha avuto un malore per lo choc ed è stata trattenuta in pronto soccorso dopo l'accaduto. «Voglio sia fatta chiarezza e giustizia, ho perso mio figlio» le parole del papà, scrive Il Gazzettino. «Mio figlio stava bene, gli esami sportivi avevano dato esito positivo e avrebbe presto giocato la sua prima partita. Non so cosa sia potuto succedere: qualcuno deve darmi una spiegazione». Anche lo zio non riesce a crederci: «Solo pochi giorni fa, il 19 settembre, abbiamo festeggiato tutti assieme il suo compleanno. Era felicissimo». 



«Era un bravo ragazzo, ben integrato e con ottimi voti a scuola», lo ricorda invece il sindaco di Riese, Matteo Guidolin. «Era l’unico ragazzo Singh che frequentava fino allo scorso anno la scuola media di Riese.
Era un ragazzo molto educato e gentile. Anche le professoresse lo ricordano così tanto che era l’unico studente per il quale avevano proposto il dieci in condotta
». La sua famiglia si era trasferita a Riese da Cremona nel 2005: «Una famiglia ben inserita e integrata nella comunità», le parole del primo cittadino. «Era davvero un bravo ragazzo, molto impegnato. Quanto successo è una tragedia. Tutta l’amministrazione e i cittadini sono vicini a questa famiglia che nei prossimi giorni contatterò personalmente».
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Ottobre 2019, 12:19
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