Torino, chi è Said Machaouat: il marocchino che ha ucciso Stefano Leo, dai kebab alla depressione
Stefano Leo ucciso, la criminologa Bruzzone: «Il killer ha provato soddisfazione nel delitto. Avrebbe colpito ancora»
«Volevo ammazzare un ragazzo come me - è il racconto di Machaouat - volevo togliergli il futuro come l'ho perso io, tutte le promesse che aveva, toglierlo ai suoi amici e parenti, ai suoi figli. Non so neppure io chi aspettassi quel giorno. Poi è arrivato questo ragazzo. Aveva un'aria felice e io non lo sopportavo. Era quello giusto». I carabinieri hanno verificato tutto: una telecamera ha filmato il killer scendere ai Murazzi pochi minuti prima del delitto. E il coltello è stato ritrovato dove ha detto di averlo nascosto: in un cassetta elettrica dell'Enel vicino al suo dormitorio, a quattro chilometri dalla scena del delitto. «Mi sono consegnato perché avevo paura di commettere altri guai». Uccidere a caso. Ancora.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 2 Aprile 2019, 09:22
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