Le graduatorie ad esaurimento sono le uniche da cui si accede all’assunzione, ora invece per ottenere una cattedra dovranno sottoporsi al concorso. Il Consiglio di Stato infatti, pur riconoscendo al vecchio diploma magistrale l’abilitazione all’insegnamento, non lo ritiene sufficiente per l’assunzione. E così è tutto da rifare, graduatorie comprese, anche per quasi 6mila maestre già assunte in ruolo e destinate al licenziamento e poi ad un nuovo concorso. Sulla questione sono in allerta anche i laureati in scienze della formazione primaria, in attesa di capire come il ministero intenda comportarsi con i diplomati per non vedersi scavalcare.
Un pasticcio che mette l’uno contro l’altro i precari della scuola.
Sulla questione i sindacati hanno già incontrato i tecnici del ministero il 4 gennaio corso, ma l’ultima parola spetta all’Avvocatura dello Stato. E così oggi, in attesa di una soluzione che possa mettere tutti d’accordo, le maestre si fermano per uno sciopero indetto dai Cobas e sostenuto da altri sindacati come Cub e Anief, con un sit-in al Ministero dell’istruzione dalle 9 di mattina ma anche a livello territoriale davanti gli uffici scolastici regionali di Torino, Milano, Bologna, Palermo, Cagliari, Catanzaro e Bari. “Prevediamo un record di adesioni per il primo sciopero dell’anno - spiega Marcello pacifico, segretario nazionale Anief - le lezioni sono a rischio per tre milioni e mezzo di alunni delle scuole dell’infanzia ed elementari. Bisogna riaprire le graduatorie ad esaurimento, già riaperte dal Parlamento nel 2008 e nel 2012, senza attendere il parere dell'Avvocatura dello Stato. La politica deve assumersi le sue responsabilità”.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Gennaio 2018, 09:52
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