Sarah Scazzi, il fratello Claudio: «Misseri scarcerato? Non ho rancore ma perdonare è impossibile. E mia sorella poteva essere salvata»

Sarah Scazzi, allora 15enne, fu uccisa il 26 agosto del 2010 ad Avetrana da sua cugina Sabrina e sua zia Cosima, mentre lo zio, Michele Misseri, le aiutò a seppellire il cadavere in campagna

Sarah Scazzi, il fratello Claudio: «Misseri scarcerato? Non ho rancore ma perdonare è impossibile. E mia sorella poteva essere salvata»

di Nikita Moro

Il delitto di Avetrana, il paese in provincia di Taranto dove nell'agosto del 2010 venne uccisa e gettata in un pozzo la 15enne Sarah Scazzi, torna al centro della cronaca nera.  A febbraio lo zio della ragazza, Michele Misseri, condannato per aver soppresso il cadavere, uscirà in anticipo dal carcere. Claudio Scazzi, fratello di Sarah Scazzi, non perdona lo zio Michele.

Nonostante siano passati quasi 14 anni dalla sua morte, uccisa dalla zia Cosima Serrano e cugina Sabrina Misseri (entrambe condannate all'ergastolo), e sotterrata dallo zio Michele Misseri prossimo alla scarcerazione, Claudio sul perdono non transige. L'ha detto forte e chiaro in un'intervista al Corriere della Sera dove ha ripercorso quei tragici giorni. Non c'è perdono alla brutale violenza che sua sorella ha subito, «poteva essere salvata». 

La scarcerazione di Misseri

Claudio oggi ha 38 anni, lavora come autista a Legnano e a breve si laureerà in Ingegneria. È andato avanti con la sua vita, ma con uno sguardo sempre rivolto a quel passato travagliato che gli porta alla memoria la perdita di sua sorella Sarah, la cui vita è stata spezzata troppo presto, alla sola età di 15 anni.

A febbraio Michele Misseri, quasi 70enne, uscirà dal carcere dopo aver scontato una condanna di 8 anni per aver occultato il cadavere della giovane nelle campagne di Avetrana, nel tarantino.

Sulla sua scarcerazione anticipata - per buona condotta - Claudio rimane quasi impassibile, dicendo che «è ciò che gli ha concesso la legge. Gli avvocati  ci avevano avvertito e piano piano, ci siamo preparati mentalmente a questo giorno». Per il fratello, Sarah ha ottenuto giustizia ed è questa l'unica cosa che lo spinge ad andare avanti.

Il perdono

Claudio e Sarah avevano più di 10 anni di differenza fra loro, ma l'amore fraterno che li univa non ha smesso di resistere al tempo e tutto questo amore ancora non può essere ostacolato. Sul perdonare gli assassini di sua sorella, che abbiano agito in prima o in seconda base, Claudio è fermo sulla sua posizione: per loro non c'è perdono, «ma non porto rancore».

Alla fine dell'intervista Claudio ha ricordato l'ultimo incontro con sua sorella: si salutarono abbracciandosi perché lui doveva tornare a Milano, dove lavorava. Era il 23 agosto del 2010, tre giorni prima che Sarah fosse uccisa.


Ultimo aggiornamento: Domenica 21 Gennaio 2024, 11:49
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