Roma, dimesso il profugo ucraino Vadym: aveva riportato ustioni nel disperato tentativo di salvare la mamma

Il 17enne ucraino era ricoverato da quasi due mesi nel Centro grandi ustioni del Sant'Eugenio

Roma, dimesso il profugo ucraino Vadym: aveva riportato ustioni nel disperato tentativo di salvare la mamma

di Enrico Chillè

Il lieto fine di Vadym dopo il dramma. Il giovane profugo ucraino, 17 anni, era stato ricoverato al Centro grandi ustioni del Sant'Eugenio di Roma dopo essere rimasto gravemente ferito nel disperato tentativo di salvare la mamma.

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Il ragazzo stava cercando di fuggire dall'Ucraina insieme alla madre, a bordo di un bus andato a fuoco. Vadim ha cercato, invano, di salvare la mamma dal rogo: la donna è morta, lui ha riportato ustioni gravissime sul 50% del corpo. L'Italia, nell'ambito dell'emergenza profughi causata dall'invasione russa, aveva quindi organizzato immediatamente un volo della Guardia di finanza, permettendo a Vadym di essere ricoverato in terapia intensiva al Centro grandi ustioni del Sant'Eugenio, nel pomeriggio del 13 marzo scorso.

Le condizioni del ragazzo erano apparse disperate: aveva ustioni di terzo grado su viso, tronco, arti superiori, glutei e arti inferiori, per un totale del 50% del corpo. Il grande lavoro dei medici ha però dato i suoi frutti: Vadym  è stato sottoposto a due interventi chirurgici il 20 maggio e il 3 giugno con innesti dermo-epidermici omologhi e autologhi.

Nei giorni seguenti ha iniziato fisio-kinesi terapia riabilitativa ed ora è stato dimesso in buone condizioni di salute. Per i medici che lo hanno curato e seguito in quasi due mesi, potrà tornare ad avere una vita assolutamente normale. Nel corso di questi due mesi di ricovero, Vadym aveva ricevuto più volte la visita di Alessio D'Amato, assessore alla Salute della Regione Lazio.

Il ragazzo, dimesso dall'ospedale, raggiungerà la zia e il cugino in un hotel, dove a loro disposizione c'è un mediatore culturale che farà da interprete e garantirà loro il massimo dell'assistenza. I tre, però, non resteranno in Italia a lungo: i familiari di Vadym e il 17enne hanno espresso il desiderio di rientrare in Ucraina e lo faranno tra due o tre settimane. Un'altra vittoria del Centro grandi ustioni del Sant'Eugenio, che nella prima metà di quest'anno ha ricoverato e curato 84 pazienti con un indice di mortalità bassissimo pari al 10,7 %. L'impegno dell'ospedale, nell'ambito dell'emergenza Ucraina, non si ferma qui: domani arriveranno altri due profughi che saranno ricoverati presso il reparto di Chirurgia della mano per essere sottoposti a interventi ricostruttivi dei tendini delle mani.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Luglio 2022, 12:48
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