Allarme varianti, quella inglese circola al 17,8% in Italia. Incognita vaccini: non tutti proteggono

Allarme varianti, quella inglese circola al 17,8% in Italia. Incognita vaccini: non tutti proteggono

di Simone Pierini

Dopo aver scatenato il contagio in Europa, l'incubo delle varianti mette in crisi la strategia italiana per contenere la diffusione del virus. Lo studio lampo condotto dall'Istituto superiore di sanità ha identificato nel 17,8% il valore della circolazione della variante inglese nel nostro Paese, di poco inferiore al dato della Francia (che oscilla tra il 20% e 25%) e della Germania (attorno al 30%).


La variante inglese è più contagiosa e anche lievemente più letale, tranne che per i bambini, per i quali risulta soltanto più contagiosa. La sua maggiore capacità di trasmissione rischia dunque di mettere in pericolo l'efficacia delle misure disegnate sulla base dell'algoritmo del Comitato tecnico scientifico. Secondo molti esperti queste potrebbero non bastare più.


GLI ESPERTI Per Walter Ricciardi, consigliere del ministro Speranza, è necessario attivare subito un lockdown totale («L'Italia è in ritardo, penso avremmo dovuto prendere misure di chiusura già 2 o 3 settimane fa»).

Secondo Andrea Crisanti invece «contro la variante inglese sono necessari lockdown locali per completare le vaccinazioni».


IL VACCINO La buona notizia è l'efficacia dei vaccini attualmente approvati sulla variante inglese. La cattiva è il rischio che non lo siano contro le varianti sudafricana e brasiliana. AstraZeneca ha già dimostrato un'efficacia inferiore al 25% (si parla addirittura del 10%) contro le forme lievi e moderate di Covid sulla sudafricana. I vaccini a mRna (Pfizer e Moderna) ad oggi - dagli esami in laboratorio - sembrerebbero in grado di proteggere su tutte le mutazioni ma è atteso un riscontro concreto.


I DATI Negli ultimi sette giorni in Italia sono stati registrati quasi 1500 casi in più rispetto alla settimana precedente (ieri 11.068 i positivi) mentre sono in calo i decessi (2.304 contro 2.757, ieri altri 221). Sono 2.085 i malati in terapia intensiva (domenica scorsa il dato era di 2.107) mentre sono 18.449 i ricoverati nei reparti ordinari (domenica scorsa 19.266).
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Febbraio 2021, 11:59
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