Ponte Morandi, il servizio de Le Iene che affronta tutte le ipotesi sul crollo

Ponte Morandi, il servizio de Le Iene che affronta tutte le ipotesi sul crollo
Non sarà facile, né tantomeno ci saranno risposte precise in tempi brevi, capire cosa ha causato, lo scorso 14 agosto, il crollo del Ponte Morandi, a Genova. Gaetano Pecoraro, per Le Iene, ha affrontato tutte le ipotesi sul crollo, comprese quelle più 'complottiste', elencando tutti i motivi per cui queste possibili spiegazioni non reggono nella realtà dei fatti.

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La prima è quella del fulmine: è vero che, con il maltempo di quella maledetta mattinata, c'erano stati dei fulmini che si erano abbattuti in quella zona, ma le prime indagini hanno accertato che il ponte non era stato colpito. La seconda ipotesi, quella della crepa nel pilone originatasi pochi minuti prima del crollo, non regge perché le immagini di Google Street View dimostrano come fosse presente già ad ottobre dell'anno scorso.

C'è chi ha parlato, poi, di alcune esplosioni controllate, ma questa ipotesi, decisamente complottista, è stata smentita da un grande esperto di esplosivi italiano. L'ipotesi più credibile, quindi, resta quella della mancata manutenzione, sia ordinaria che straordinaria. Oltre che alle spese, il concessionario, in caso di lavori, rischia perdite anche a causa dei mancati introiti dovuti a chiusure totali o parziali delle strade. Francesco Cozzi, procuratore di Genova a capo delle indagini, ha spiegato a Gaetano Pecoraro che manca una legge per cui un'autorità terza possa obbligare il concessionario ad adempiere alla manutenzione.
Autostrade per l'Italia ha investito, nella manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre 24 milioni di euro nel periodo che va dal 1982 al 1999, anno in cui la società fu privatizzata. Da quell'anno gli investimenti si sono ridotti ad una media annuale di 23 mila euro.
Ultimo aggiornamento: Domenica 30 Settembre 2018, 22:59
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