Pamela Mastropietro, la lettera di Oseghale: «Chiedo perdono, ma non l'ho uccisa io»
di Luca Calboni
Firmato, Innocent Oseghale, il nigeriano accusato di aver ucciso e poi fatto a pezzi il corpo di Pamela Mastropietro, la ragazza romana il cui corpo è stato ritrovato all'interno di una valigia vicino Macerata.
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La lettera, presentata in esclusiva dalla trasmissione «Quarto Grado» è stata letta durante l'udienza preliminare presso il tribunale della città marchigiana: per prima cosa Oseghale conferma che il rapporto sentimentale con la 18enne fosse assolutamente consensuale. «Noi eravamo entrambi felici insieme - scrive il nigeriano - Tutto ciò che chiedo è di avere un'altra possibilità e il perdono».
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Innocent Oseghale nella sua lettera conferma la sua versione, riguardo alle vicende del 30 gennaio 2018, giorno in cui Pamela è morta. Non sarebbe stato lui a uccidere la ragazza, che sarebbe morta di overdose: l'uomo avrebbe solo smembrato il corpo della giovane per timore di essere scoperto. «Quando sono tornato ho visto che Pamela era già morta, era fredda. All'inizio ho pensato di chiamare un'ambulanza e non farlo è stato il mio più grande errore».
Ultimo aggiornamento: Sabato 1 Dicembre 2018, 13:41
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