Napoli, il ritorno alla vita di Noemi: «Mamma, mi porti le patatine?»

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di Daniela De Crescenzo
Noemi mangia le patatine fritte e gioca con quelle bamboline che vanno di gran moda tra le bambine della sua età, le My Doll, ma quando vede i medici in lontananza piange a dirotto e ripete «Mio Dio, mio Dio» temendo nuove medicazioni. Ieri, la piccola, ha vissuto un brutto momento: dopo una nuova Tac, gli specialisti che la hanno in cura hanno deciso di metterle un busto per riallineare le vertebre e immobilizzarla al meglio. La bambina (che nei giorni scorsi ė stata trasferita in una stanzetta accanto a quella della rianimazione dove era stata ricoverata in seguito alle ferite riportate nel corso della sparatoria in piazza Nazionale), ha pianto e urlato. Per fortuna questa ultima decisione dei medici non indica alcun peggioramento delle sue condizioni. Piano piano, infatti, la bimba si sta riprendendo. E il nonno, Alessandro Esposito, racconta: «Noemi ha sempre la mamma accanto, ma chiede in continuazione anche di me e della nonna. Alla mamma dice sempre “Falli venire qui da me” e, infatti, mia moglie resta quasi sempre in ospedale. E poi ci sentiamo continuamente con le videochiamate: parla con noi e guarda con gioia la sorellina più piccola». 
 
La bimba resta a letto e, quindi, non ha potuto ancora montare la grande casa delle bambole che un amico di famiglia le ha regalato quando ancora lottava contro la morte, ma gioca con le bambole e i pupazzi che in tanti le hanno fatto avere in questi giorni. Non è più confusa e ha ripreso a parlare molto bene. Almeno apparentemente - assicurano i medici - sembrerebbe non ricordare niente dei momenti drammatici della sparatoria in piazza Nazionale. Quando si è svegliata ha chiesto ai dottori: «Ma che ci faccio qua?», e loro le hanno risposto: «Sei caduta e ti stiamo curando», una verità che la piccola sembra aver accettato perché da quel giorno non è mai più tornata sull’argomento.

Dei medici, che pure ha ormai imparato a conoscere, continua ugualmente ad avere una gran paura, non vuole essere toccata perché teme di soffrire ancora. Il suo più grande desiderio, ovviamente, è quello di alzarsi dal letto al più presto per poter giocare in libertà, tornare a casa dalla sorella più piccola e riprendere la sua vita di sempre, quella che il killer di piazza Nazionale ha tentato di spezzare. Tutto sommato, però, la bambina sembra serena. «Non è più legata alle macchina - spiega il nonno - e per fortuna mangia di tutto: pasta e lenticchie, prosciutto cotto e perfino le patatine».

Nei prossimi giorni la famiglia dovrebbe incontrare i rappresentanti della fondazione Polis che si occupa delle vittime innocenti della criminalità organizzata e dei loro parenti. 

Se alla piccola, fatte le necessarie verifiche, verrà riconosciuta una percentuale di invalidità superiore al 25 per cento, dovrebbe avere diritto a un assegno vitalizio di 1900 euro al mese e in futuro, quando sarà grande, avrà diritto a essere inserita nelle liste del collocamento obbligatorio che prevedono l’assunzione per chiamata diretta in enti pubblici e privati nell’ambito della riserva del sette per cento dei posti in organico. Intanto, le spetterà un assegno una tantum di 2000 euro per ogni punto di invalidità riconosciuta.

Inoltre, se il ministero dell’Interno le dovesse rilasciare anche il decreto di vittima della criminalità, la piccola Noemi avrà diritto alla borsa di studio dello stesso ministero e all’esenzione del ticket sanitario. In caso di condanna in sede penale degli autori del reato, poi, il ministero dell’Interno surrogherà l’autore del reato per le spese legali e la provvisionale riconosciuta in sentenza nel risarcimento del danno complessivo in sede civile.

«La bambina non è più in pericolo di vita, ma dovrà affrontare un lungo periodo di terapie e riabilitazione - dice l’avvocato della famiglia, Angelo Pisani - poi, solo dopo aver stabilito se ci sarà un grado di invalidità, e noi speriamo di no, si avvieranno le procedure previste dalla legge». In attesa che la bimba torni a casa, e che la situazione si chiarisca ulteriormente, non è stata ancora attivata nessuna raccolta fondi. Molti cittadini si erano fatti avanti pensando di poter aiutare una famiglia che, ormai, da quasi un mese si sta dedicando solo alla cura di Noemi. Problemi che, però, verranno affrontati solamente quando la bambina sarà tornata a casa e dopo la grande festa che si organizzerà per festeggiare quello che la mamma della bimba ha definito il «miracolo di Noemi».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Maggio 2019, 09:59
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