Nadia, uccisa in auto. L'autopsia smentisce il fidanzato: "Non è stata strangolata"

Nadia, uccisa in auto. L'autopsia smentisce il fidanzato: "Non è stata strangolata"
I risultati dell'autopsia di Nadia Orlando, la ragazza presumibilmente uccisa dal fidanzato Francesco Mazzega, sconfessano il suo ragazzo. L'uomo di 36 anni aveva guidato lo scorso 31 luglio con il cadavere di Nadia nel sedile posteriore dell'auto per arrivare alla polizia e confessare di averla strangolata per gelosia.

Le analisi però hanno mostrato che la Orlando sarebbe morta per asfissia e non per strangolamento, ovviamente tutto ciò cambia lo scenario. Il 36enne di Spilimbergo si è costituito ì alla Polizia stradale di Palmanova, nella provincia di Udine, dicendo di averla uccisa mettendole le mani al collo e stringendo forte. Nadia però sarebbe stata soffocata e non strangolata, quindi questo mette nuovamente in discussione la versione di Mazzega.

Il pm ha dichiarato ha quindi precisato che le indagini andranno avanti: «non possiamo mai prendere per oro colato le prime dichiarazioni degli indagati. Le indagini proseguono andando oltre le sue dichiarazioni. Faremo di tutto per accertare cosa e' accaduto».

Trovato un cuscino nell'auto. Un cuscino è stato trovato nella Toyota Yaris di Francesco Mazzega. L'oggetto è tra quelli trovati fin dalla prima perquisizione dell'auto e posti sotto sequestro nel veicolo. A seguito del primo responso dell'autopsia, eseguita dal medico legale Carlo Moreschi che ha individuato la causa del decesso in asfissia da soffocamento, cambiando lo scenario rispetto a quanto descritto inizialmente dall'indagato, è probabile dunque che il cuscino venga ora analizzato dagli inquirenti con particolare attenzione. 

«Faremo di tutto per accertare cosa è accaduto, al di là delle dichiarazioni dell'indagato», aveva riferito ieri il Procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo, lasciando intendere che le indagini saranno svolte ad ampio raggio per ricostruire l'accaduto. Ieri la Polizia di Stato ha sequestrato anche i due computer utilizzati dalla coppia di fidanzati all'interno dell'azienda in cui entrambi lavoravano. Nelle prossime ore i medici del reparto di psichiatria dovrebbero valutare anche le condizioni di Mazzega, per stabilire se sia possibile dare esecuzione alla custodia cautelare in carcere già disposta dal gip Andrea Odoardo Comez.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Agosto 2017, 14:35
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