Alla fine la notizia è arrivata. La Bce ha deciso di alzare i tassi d'interesse di mezzo punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3%, quello sui depositi al 2,50%, e quello sui prestiti marginali al 3,25%. Lo comunica l'Istituto centrale. Vista la pressione dell'inflazione, il consiglio direttivo intende aumentare i tassi di altri 50 punti base al suo prossimo meeting a marzo, scrive la Bce nel comunicato con cui annuncia il rialzo dei tassi.
Nel comunicato la Bce mette in evidenza che continuerà ad innalzare i tassi di interesse «significativamente», mantenendo così l' avverbio utilizzato per segnalare la determinazione ad innalzare con decisione il costo del denaro. Dopo la decisione della Bce, c'è stato uno scatto dei Btp: il rendimento del decennale italiano scivola al 4,04%, in calo di 24 punti base, sui minimi di giornata, mentre lo spread con il Bund cede 10 punti base, a 189 punti.
Carovita, rallenta la corsa dei prezzi ma l’inflazione resta a 2 cifre: a gennaio in calo al +10,1%
Mutui, l'analisi sui tassi: rincari fino a 200 euro
Le rate dei mutui a tasso variabile sono destinate a crescere nuovamente, con rincari fino a 197 euro in un anno. Se oggi, giovedì 2 febbraio la Bce dovesse confermare un nuovo incremento dei tassi di 50 punti base, la rata di un finanziamento medio potrebbe salire nei prossimi mesi di quasi 35 euro. È quanto risulta dalle simulazioni di Facile.it.
La corsa dei tassi
La corsa dei tassi potrebbe non fermarsi con l’annuncio di febbraio: guardando alle aspettative di mercato, gli esperti prevedono che l’Euribor a 3 mesi cresca ancora arrivando a giugno 2023 intorno a 3,4%: se le previsioni fossero corrette, la rata del mutuatario preso in esame arriverebbe a ben 711 euro, 255 euro in più rispetto a quella sottoscritta a gennaio 2022.
I nuovi rialzi
«Se è vero che l’Euribor si muove in base alle aspettative dei tassi Bce - e non è detto che cresca in modo analogo agli indici della Banca centrale - l’ultimo anno ci ha mostrato come i due valori siano strettamente correlati», spiegano gli esperti di Facile.it. «Per tutelarsi da futuri rincari i mutuatari possono ricorrere ad una surroga o alla rinegoziazione, eventualmente approfittando delle condizioni introdotte dal Governo con la Legge di bilancio. Non esiste in assoluto una soluzione migliore rispetto all’altra; il consiglio se si vuole passare dal tasso variabile a quello fisso è di rivolgersi ad un consulente così da identificare la soluzione più adatta alle proprie esigenze».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Febbraio 2023, 14:46
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