«Vaccini contro cancro e infarto pronti nel 2030»: l'annuncio di Moderna. Svolta grazie alla tecnologia dell'Rna messaggero

L’annuncio di Moderna: «La svolta grazie alla tecnologia dell’Rna messaggero»

«Vaccini contro cancro e infarto pronti nel 2030»: l'annuncio di Moderna. Svolta grazie alla tecnologia dell'Rna messaggero

di Valeria Arnaldi

Circa sette anni. Tanto bisognerà attendere affinché si arrivi ai primi vaccini al mondo contro il cancro, le malattie cardiovascolari e l’infarto. A dirlo, dati alla mano, è l’azienda americana Moderna. La rivoluzione annunciata sarebbe anche figlia del Covid e degli studi fatti per i vaccini che hanno accelerato ricerca e risultati, consentendo di raggiungere in dodici, diciotto mesi ciò che, prima della pandemia, avrebbe richiesto quindici anni di studi. «I vaccini che arriveranno - spiega Paul Burton, direttore sanitario di Moderna - saranno molto efficaci, e salveranno centinaia di migliaia se non milioni di vite. Credo che saremo in grado di offrire vaccini personalizzati anti-cancro contro numerosi diversi tipi di tumore alla popolazione mondiale». Non solo teoria.

L'ESPERTO

«Il Covid è stato una sorta di acceleratore di conoscenze - commenta il professor Giampaolo Tortora, direttore Comprehensive Cancer Center della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs e ordinario di oncologia all'Università Cattolica, campus di Roma – il principio alla base del vaccino è qualcosa di cui si parla e che si studia già da tempo. L’annuncio del vaccino fa seguito a uno studio di fase 2 già condotto sul melanoma che ha dato risultati molto buoni». Tanto da ottenere dalla Fda americana la breaktrough therapy, ovvero la procedura accelerata di approvazione. «È una sorta di corsia preferenziale determinata proprio dall’importanza dei risultati – prosegue Tortora – Siamo davanti a qualcosa di rivoluzionario. E di realmente fattibile. Bisognerà vedere poi quanto potrà essere generalizzato su tutti i tipi di tumore».

LA TECNOLOGIA

Il meccanismo alla base del vaccino prevede più fasi. Il primo passo è una biopsia sulle cellule tumorali del paziente. Un algoritmo identificherà le mutazioni che determinano la crescita del tumore e sono in grado di attivare il sistema immunitario.

Verrà poi creata una molecola di Rna messaggero con le istruzioni per produrre gli antigeni che causeranno una risposta immunitaria. Iniettata, la molecola si tradurrà in parti di proteine identiche a quelle presenti nelle cellule tumorali, che saranno distrutte. «Normalmente, il tumore ha meccanismi per cui paralizza il sistema immunitario – spiega Tortora – La molecola di Rna messaggero, indotta artificialmente, agisce però secondo un sistema naturale che consente di riconoscere le cellule tumorali. È una strategia, dunque. A ciò bisogna aggiungere qualcosa che stimoli la risposta immunitaria, l’anticorpo monoclonale che già si usa nell’immunoterapia. L’effetto combinato è potente».

MODERNA

Le sperimentazioni sul fronte vaccini mRna non sono solo di Moderna, ma vengono condotte in diversi Paesi e non mancano laboratori di ricerca italiana. Intanto, però, Moderna "corre". «L'azienda potrà offrire questi vaccini in appena cinque anni», assicura Burton. E quelli che arriveranno «saranno molto efficaci, e potranno salvare centinaia di migliaia se non milioni di vite. Credo che saremo in grado di offrire vaccini personalizzati contro diversi tipi di tumore alla popolazione mondiale».

NO VAX

«Tutto questo sarà possibile solo grazie alla tecnologia a mRna, messa a punto per i vaccini Covid» ricorda l’infettivologo Matteo Bassetti, che in un post su Facebook lancia una provocazione: «Ora come si cureranno il cancro i no vax/no brain, visto che continuano a sostenere che questi vaccini fanno male, cambiano il Dna e non funzionano?».

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Aprile 2023, 07:08
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