Dopo quasi mezzo secolo di indagini, i carabinieri sembrano vicini a scoprire la verità su uno dei misteri degli “Anni di piombo”: quello del misterioso brigatista sparito nel nulla il giorno della liberazione di Vittorio Vallarino Gancia, ovvero il “Mister X” che 24 ore prima aveva rapito il “re dello spumante” con Mara Cagol, moglie dell’ideologo delle Br Renato Curcio, morta nel tragico scontro a fuoco (foto) in cui perse la vita anche un appuntato dei Carabinieri.
Nei giorni scorsi i militari del Ros hanno interrogato a Milano alcuni ex appartenenti alle Br. Le loro testimonianze, insieme ai nuovi accertamenti del Ris di Parma sui reperti raccolti 47 anni fa sul luogo della sparatoria, potrebbero dare un nome a chi partecipò a quello che è passato alla storia come il primo sequestro di persona a scopo di autofinanziamento operato dalle Brigate Rosse.
Era il 5 giugno 1975 quando lo scontro a fuoco tra i terroristi e i militari trasformò in un vero e proprio campo di battaglia lo sterrato attorno alla cascina “Spiotta” di Arzello, una frazione del comune di Melazzo, nell’Alessandrino.
Margherita Cagol, nome di battaglia “Mara”, a soli trent’anni aveva già preso parte al sequestro del giudice Mario Sossi e all’assalto al carcere di Casale Monferrato, sempre nell’Alessandrino, da cui venne fatto evadere Curcio, sposato nel 1969.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Ottobre 2022, 21:09
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