Migranti, i 27 trovano l’intesa. Via dal testo la tutela delle Ong

A Bruxelles passa la “linea italiana”. Meloni oggi al summit Ue di Granada

Migranti, i 27 trovano l’intesa. Via dal testo la tutela delle Ong

di Alessandra Severini

L’Unione europea trova finalmente un compromesso sul regolamento per la gestione delle crisi migratorie e tutto il governo italiano, con la premier in testa, canta vittoria. «L’emendamento della Germania faceva dei passi indietro sul tema delle Ong. È stato ritirato ed è passata la posizione italiana» ha commentato Meloni in un’intervista a Sky.

Lo stallo a Bruxelles si è sbloccato nella notte: i 27 hanno trovato l’accordo sul testo chiave del documento di 54 pagine che fissa le disposizioni da far scattare nel caso di un’emergenza flussi e lanciare così la volata finale all’accordo sul nuovo Patto Ue per la migrazione e l’asilo. Il punto più dibattuto del testo del regolamento, quello sulle Ong, al centro dei negoziati tra Roma e Berlino, è stato ridimensionato. Nella versione iniziale difesa dalla Germania il riferimento esplicito alle Ong mirava ad evitare, in sostanza, che potessero venire accusate in futuro di uso strumentale delle migrazioni. Ora quel riferimento è stato stralciato e così riformulato: «Le operazioni di aiuto umanitario non dovrebbero essere considerate come strumentalizzazione dei migranti quando non vi è l’obiettivo di destabilizzare l’Unione o uno Stato membro».

Nel suo insieme, il compromesso raggiunto nella riunione degli ambasciatori dei Paesi membri, in vista della riunione dei capi di Stato e di governo prevista per oggi e domani a Granada, contempla l’attivazione di «tutte le misure necessarie» a sostenere «gli Stati membri che si trovano ad affrontare una situazione di crisi».

Allo scattare dello stato d’emergenza, le norme concordate consentono deroghe all’abituale sistema di asilo e alle procedure di rimpatrio e prevedono anche un «meccanismo di solidarietà obbligatorio» che contempla anche i ricollocamenti dei migranti e «un’equa ripartizione delle responsabilità» fra i 27 Stati membri. Secondo Berlino però lo stato di emergenza potrà scattare «solo in casi molto fondati».

La trattativa è stata molto lunga. La Germania ha accettato l’intesa, si sono espresse contro Polonia e Ungheria. Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute. Esprime soddisfazione la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: «È un vera svolta, che permette di avanzare nei negoziati con il Parlamento Ue e il Consiglio. Uniti possiamo portare a compimento il Patto sulla migrazione entro la legislatura».

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Ottobre 2023, 06:00
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