Caso Gessica Lattuca, il mistero del video di sorveglianza in mano agli inquirenti

Caso Gessica Lattuca, il mistero del video di sorveglia in mano agli inquirenti

di Emilio Orlando
Ancora nessuna traccia di Gessica Lattuca, la ragazza 27enne madre di quattro figli scomparsa da più di un mese. Dopo la fiaccolata organizzata dalla comunità pastorale del comune dell’ Agrigentino, procura ed investigatori stanno lavorando a ritmo incessante. Intanto si rincorrono, smentite, mezze conferme ed indiscrezioni riguardo ad alcuni filmati di circuiti di video sorveglianza in possesso degli inquirenti. Questi ultimi hanno sottolineato che allo stato dei fatti non esiste alcuna ripresa video che ritrarrebbe la donna negli istanti precedenti la sparizione.

Le tracce di Gessica fiutate dai cani molecolari utilizzati durante le ricerche, avrebbero seguito una pista che li conduceva nei pressi della piazza ma si sono interrotte improvvisamente. Questo elemento ha fatto supporre sin da subito che la giovane madre sarebbe salita su una macchina o su una moto. Anche le tracce telematiche e radio del cellulare sono al vaglio degli esperti tecnici per risolvere il giallo, alimentato comunque sempre dalla speranza di ritrovarla viva.

Ai consulenti è stato affidato il compito di esaminare il traffico cellulare in entrata ed in uscita dell’utenza telefonica di Gessica, compresi i dati internet. Consulenza che richiede dei tempi tecnici specifici come illustra l’ingegnere informatico forense Paolo Reale, il perito che ha seguito i maggiori gialli e delitti italiani, come il delitto di Chiara Poggi a Garlasco, l’omicidio di Elena Ceste a Castiglione d’Asti e il suicidio di David Rossi legato alla vicenda del Monte dei Paschi di Siena.

«Estrapolare un filmato da un supporto informatico come un hard disk – spiega l’ingegner Reale – quando si tratta di dati che sono stati sovrascritti e quindi da recuperare è un impresa impossibile dal punto di vista tecnico. I moderni impianti di video sorveglianza avendo una risoluzione molto elevata occupano più spazio e la loro conservazione è più breve specie quando questa operazione viene fatta ciclicamente in automatico dal sistema. Per quanto riguarda il caso specifico di Gessica Lattuca – continua Reale - non occupandomene personalmente, posso solo dire che confido di più in qualche indizio che lo potrebbe fornire il cellulare sulla cronologia delle posizioni».

Il mistero si infittisce ancora di più dopo che si è aggiunto un altro elemento. Sembra che Gessica frequentasse saltuariamente un suo ex datore di lavoro, al quale la ragazza avrebbe chiesto dei soldi in prestito per l’ ex compagno Filippo Russotto ma che non avrebbe mai restitutito.

L’ uomo, le cui identità non è stata resa nota ha dichiarato di aver incontrato la 27enne una quindicina di giorni prima della scomparsa: «Era ubriaca e le ho subito detto di allontanarsi. Confermo di averle prestato dei soldi e di non averli mai riavuti indietro - ha raccontato l’ uomo».

L’ attenzione dei carabinieri sul caso della Lattuca rimane elevata. L’ex compagno ed il fratello hanno più volte sottolineato di non sapere che fine abbia fatto la sorella. In passato Gessica e Filippo di erano recati in più di una occasione in Belgio a Liegi, dove Gerlano Russotto nipote del padre di tre dei quattro figli è stato indicato dal pentito Mauro Rizzo come partecipante all’agguato nei confronti di un ristoratore. Il movente sembra essere legato alla faida Belga–Favarese per il traffico di armi.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Settembre 2018, 17:17
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