Pioggia di bombe su Gaza e colonne di tank in movimento verso la Striscia. Israele preso di sorpresa e colpito al cuore da Hamas reagisce con forza. Il gabinetto di sicurezza convocato in mattinata dal governo ha votato: il Paese è ufficialmente in guerra. E quindi «può intraprendere azioni militari significative», ha fatto sapere l’ufficio del premier: Benyamin Netanyahu adesso ha pieni poteri.
La controffensiva battezzata “Spade di Ferro” è partita dal cielo: per tutto il giorno Gaza e la Striscia sono state martellate dai missili dei caccia con la stella di Davide. Cinquecento attacchi, ha detto il portavoce delle forze di difesa israeliane: «Abbiamo ucciso 400 miliziani». Devastanti esplosioni hanno scavato crateri laddove c’erano tre centri di comando di Hamas. Le vittime civili sono centinaia, secondo i palestinesi 313, è più di duemila feriti. E mentre le incursioni aeree si susseguivano, colonne di tank e blindati si sono mosse verso il confine con la Striscia: un ingresso in forze nel territorio palestinese sembrerebbe imminente. Ma è stata anche una giornata di intensi combattimenti intorno a sette kibbutz dove i jihadisti hanno massacrato i coloni e poi si sono asserragliati, pur sapendo che a Gaza non sarebbero mai tornati vivi.
L’intero Medio Oriente è una polveriera. Dal Libano gli Hezbollah hanno ripreso i lanci di razzi su Israele. Ad Alessandria d’Egitto un poliziotto ha sparato contro un bus di turisti israeliani e ne ha uccisi due, oltre alla guida egiziana. E da Teheran allo Yemen al Pakistan l’assalto di Hamas è stato celebrato con cortei, fuochi d’artificio e roghi di bandiere israeliane e americane.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Ottobre 2023, 06:00
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