La speranza è che dopo la morte di Giulia Cecchettin qualcosa sia cambiato. La vicenda della studentessa veneta, uccisa dall'ex Filippo Turetta, ha sicuramente toccato le coscienze di molti. I femminicidi non si fermano, ma c'è chi si è messo una mano sul cuore e ha capito che stava sbagliando. Tra questi, ad esempio, un giovane che ha lasciato una lettera sulla tomba della 22enne, raccolta e condivisa su Facebook dallo zio della studentessa uccisa, Andrea Camerotto.
La lettera sulla tomba di Giulia
La lunga lettera, divisa su due pagine, comincia con delle scuse: «Ciao Giulia, mi chiamo Filippo e so da cosa cominciare: dalle scuse, anche se servono a poco», si legge. «In quel periodo mi scrivevo ancora con la mia ex, per la quale non avevo smesso di provare qualcosa - racconta il giovane - lei con il passare del tempo ha iniziato ad ignorarmi ed io, che sentivo parlare di continuo di quanto Turetta fosse ossessivo nei tuoi confronti, mi sono fermato, ho guardato dentro di me e cercato di riflettere sulla mia situazione».
Il Filippo della lettera paragona i suoi comportamenti a quelli degli uomini che, come Turetta, hanno fatto del male alle donne: «Sono convinto che ciò che ti è accaduto sia cominciato da piccole cose – scrive – piccole a tal punto che diventa persino difficile rendersene conto.
Come all'inizio della lettera, la missiva si chiude con altre scuse «per l’ennesimo nostro fallimento che, come è stato dimostrato nei giorni seguenti alla tua scomparsa, non è stato l’ultimo», scrive Filippo. La speranza, è che altri seguano il suo esempio.
Ultimo aggiornamento: Sabato 30 Dicembre 2023, 18:47
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