Circonvenzione d’incapace. È l’accusa mossa dalla Procura di Roma nei confronti di Andrea Piazzolla, l’ex factotum di Gina Lollobrigida, per il quale ha chiesto una condanna a sette anni e mezzo di carcere. «Siamo davanti a un evidente e grave caso di circonvenzione di incapace». È quanto hanno detto in aula gli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni Silveri, legali di parte civile, che assistono i familiari della Lollo, nel processo che vede alla sbarra l’ex assistente dell’attrice, deceduta nel mese di gennaio a 95 anni. L’uomo è accusato di circonvenzione di incapace per aver sottratto beni dal patrimonio dell’attrice tra il 2013 e il 2018, fra appartamenti, gioielli e conti correnti, per un valore di oltre 10 milioni di euro.
L’indagine è partita da un esposto presentato dal figlio della Lollobrigida, Andrea Milko Skofic. Infatti, dal 2021 all’attrice era stato nominato dal tribunale un amministratore di sostegno per tutelare il suo patrimonio. Secondo le accuse del sostituto procuratore, Elisabetta Fini, il collaboratore dell’artista avrebbe sottratto i beni attraverso raggiri e artifizi facendo leva sulla “fragilità” dell’anziana.
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Settembre 2023, 06:30
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