Fake news, Italia maglia nera Ue: rimossi 45mila post da Facebook

Meta: via pure 1.900 contenuti da Instagram

Fake news, Italia maglia nera Ue: rimossi 45mila post da Facebook

di Claudio Fabretti
Più che la Terra dei cachi, il Paese delle bufale. In Italia, le fake news attecchiscono e proliferano sui social network molto più che nel resto dell’Unione europea. Lo dicono i numeri: quelli del report pubblicato da Meta in base al Codice di condotta Ue contro la disinformazione. Un impietoso primato, che si quantifica in base al numero di “rimozioni” di «contenuti dannosi per la salute o di interferenza elettorale o sui censimenti». Meta ha affermato di aver rimosso per questo motivo in Italia oltre 45mila contenuti da Facebook e 1.900 da Instagram, nei primi sei mesi del 2023. È il valore più alto nell’Ue. Sono italiani un terzo dei 140mila post rimossi da Facebook e solo poco meno di un terzo dei 6.900 cancellati da Instagram. Poi c’è TikTok. Come noto il social cinese, con gli strali della Commissione europea, ha dovuto aumentare i controlli, tra l’altro, sull’accesso dei minori, i più attivi nel crearsi un profilo falso per oltrepassare il limite di età. Ora emerge che solo nel primo semestre TikTok ha rimosso in Italia oltre 1,3 milioni di account falsi, a fronte dei 5,9 milioni eliminati nell’intera Ue. Infine, sempre nel nostro Paese, Google ha rifiutato 14.994 tentativi di pubblicare annunci elettorali da inserzionisti non verificati (141.823 quelli bloccati in tutta l’Ue), mentre YouTube ha rimosso 2.684 video per disinformazione, sui 16.419 nell’Unione.
L’occasione per diffondere i dati è stata la prima pubblicazione semestrale dei rapporti delle grandi piattaforme online sull’applicazione del codice di autodisciplina contro la disinformazione, sottoscritto a giugno 2022. Un codice di comportamento dal quale si è chiamato fuori un altro importante social network, Twitter-X, con l’arrivo al suo timone, un anno fa, di Elon Musk, il magnate sudafricano, patron della Tesla. Ma «Musk sa che non è esonerato dagli obblighi», è stato il monito di Vera Jourova, vicepresidente della Commissione europea: c’è il Digital Service Act «pienamente in vigore» e «lo applicheremo» con un’unità «molto ben attrezzata che monitorerà e supervisionerà ciò che stanno facendo le piattaforme», garantisce Jourova, che rivolge a Musk un monito: «Saremo attenti a quello che fai».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Settembre 2023, 08:25
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