Covid Natale, Pregliasco: «Sì a tampone pre-cenoni, a prescindere dai sintomi»

Non è una garanzia di negatività ma resta una protezione utile per proteggere anziani e fragilì

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di Alessia Di Fiore

Fare o non fare un tampone prima dei cenoni o dei pranzi di Natale? «Sicuramente farlo aiuta, a prescindere dalla presenza o meno di sintomi, e sicuramente se si hanno disturbi respiratori». Questo il consiglio di Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università Statale di Milano.

Tampone prima di pranzi e cene di Natale

Premesso che «il tampone negativo non 'assolve' e non garantisce al massimo, perché resta il problema dei falsi negativi o di una positività ritardata rispetto all'esordio dell'infezione», spiega l'esperto all'Adnkronos Salute, «ben venga comunque il test come contributo in più dal punto di vista della sicurezza di anziani e fragili». Anche se, puntualizza, «cosa migliore sarebbe stata, e sarebbe, riuscire e vaccinarli». 

«In passato», prima di Covid, «l'influenza non la consideravamo un elemento di contagio verso gli altri: ci si imbottiva di farmaci e si andava a lavorare, 'eroì e untori». Allora come ora, però, evitare di farlo «è una questione di buon senso.

Per ridurre per quanto possibile la probabilità di infettare altre persone», ma anche perché «fare sforzi con l'influenza aumenta rischio di sovrainfezioni», di complicanze della malattia.

Lo sottolinea all'Adnkronos Salute Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università Statale di Milano, prendendo spunto dalla performance della campionessa di sci Sofia Goggia che ha gareggiato nonostante un pò di influenza.

Un fatto comprensibile di fronte a «un appuntamento di lavoro importante come quello o come altri», di uno sportivo come «di una mamma, di un operaio come di un dirigente», riconosce l'esperto che torna tuttavia a raccomandare «buon senso».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Dicembre 2023, 20:27
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