Superenalotto, clochard gioca sempre gli stessi numeri e vince 37mila euro. La beffa: «Per incassarli serve il codice fiscale»

La strana storia di Gianluigi, che teme di non poter ritirare la straordinaria vincita. Il tabaccaio: "Serve la tessera sanitaria e il documento d'identità"

Superenalotto, clochard gioca sempre gli stessi numeri e vince 37mila euro. La beffa: «Per incassarli serve il codice fiscale»

di Redazione web

Un clochard , a Senigallia, ha giocato per molto tempo gli stessi numeri al Superenalotto, sperando in una vincita che potesse permettergli di cambiare vita. Martedì sera, inaspettatamente, è arrivato il bacio della dea bendata: Gianluigi, detto "Cassano" per il suo accento pugliese, ha puntato 1,50 euro e ha centrato i numeri e il superstar. Al netto delle tasse, la somma vinta dovrebbe aggirarsi intorno ai 30mila euro.

Come riporta il Corriere Adriatico, però, il fortunato vincitore adesso teme di non poter ritirare il denaro, per via di alcune problematiche di tipo burocratico.

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La vincita di "Cassano"

Gianluigi, quindi, ha vinto 37.045 euro. Tolte le tasse, gli resterebbero circa 30mila euro.La somma non permetterebbe a Gianluigi di trovare una soluzione definitiva ai suoi problemi, ma sicuramente lo aiuterebbe notevolmente: "Cassano", infatti, attualmente non ha una fissa dimora e sopravvive con l'aiuto della Caritas.

Ha una grande dignità ma, a un certo punto della sua vita, qualcosa  si è spezzato e adesso si ritrova a vagabondare. Con la sua famiglia d’origine non ci sono contatti, non ne vuole parlare.

Per questo motivo, quindi, sarebbe una vera e propria beffa non poter ritirare la vincita.

La questione dei documenti

«Per ritirarli serve la tessera sanitaria ma non ce l’ho – ha raccontato ieri rispondendo al cellulare – ho solo un vecchio codice fiscale che non va bene, serve quello che c’è nella tessera sanitaria». Gianluigi ha poi aggiunto: «Non ho più bisogno di nessuno, questi soldi me li gestirò da solo. Voglio continuare a rimanere invisibile».

La vincita è avvenuta presso la tabaccheria di Massimo Severi, nel centro storico di Senigallia. «Sono contento siano andati a lui – ha commentato Severi – noi in centro lo chiamiamo "Cassano" e lui ci ride su».

C’è però il problema della riscossione: «Serve il codice fiscale – ha confermato il tabaccaio - oltre a un documento». Dalla Caritas possono aiutarlo, avendo le copie dei documenti. Insomma, un'intera comunità si sta mobilitando per aiutare Gianluigi, nella speranza che il simpatico clochard possa ricominciare a vivere.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Ottobre 2023, 14:54
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