Ciro Grillo, le intercettazioni con gli amici: «Quella ci ha denunciato. Ma che abbiamo fatto?»

Il figlio di Beppe Grillo e i suoi tre amici apparivano sorpresi per le perquisizioni, meno di un mese e mezzo dopo quella notte

Ciro Grillo, le intercettazioni con gli amici: «Quella ci ha denunciato. Ma che abbiamo fatto?»

Si terrà in queste ore l'udienza per la presunta violenza sessuale di gruppo compiuta da Ciro Grillo e da tre suoi amici (Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria) ai danni di una ragazza conosciuta in Sardegna nel luglio 2019. A testimoniare ci saranno alcuni agenti di polizia giudiziaria che, nell'agosto di quell'anno, si presentarono dai tre ragazzi per le perquisizioni e che redassero i rispettivi verbali.

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Ciro Grillo e gli amici, la perquisizione inaspettata

Gli agenti, sette in tutto, sono coloro che si presentarono nei vari luoghi in cui si trovano Ciro Grillo e i suoi amici. Il figlio di Beppe Grillo viene fermato in spiaggia, a Marina di Pietrasanta, e la perquisizione personale non può avvenire perché indossa solo il costume. Si riveste davanti agli agenti e consegna il suo cellulare, mentre le case dei suoi amici vengono perquisite. È il 29 agosto 2019, meno di un mese e mezzo dalla notte in cui le due ragazze erano state ospitate nella casa affittata da Ciro Grillo a Cala di Volpe, e i quattro giovani, oggi 22enne, sembrano non capire cosa stia succedendo. Solo dopo, iniziano a capire che le due ragazze li hanno denunciati: una per stupro, l'altra per essere stata oggetto di foto oscene mentre dormiva sul divano.

Ciro Grillo e gli amici: «Ma che abbiamo fatto?»

Subito dopo la perquisizione, i quattro giovani iniziano a chiamarsi. Vittorio Lauria chiama Francesco Corsiglia sul telefono cellulare del padre e quest'ultimo spiega: «Dicono di una denuncia per qualcosa che ho fatto in Sardegna.

Non ho capito cosa è successo». Lauria quindi replica: «Ma quindi ci sono di mezzo anche io?». Edoardo Capitta, convocato dalle forze dell'ordine, chiama Lauria e chiede: «Mi ha chiamato la polizia, ha chiamato anche te?». Dopo la risposta affermativa dell'amico, Capitta chiede ancora: «Ma per cosa, scusa? Che abbiamo fatto?». Lauria replica: «Non lo so, mi stanno vedendo a prendere. Ho provato a chiedere spiegazioni ma quello mi fa: 'Non si può dire al telefono'. Io c'ho paura che quella lì ci abbia denunciato».

Ciro Grillo e gli amici, l'intercettazione in caserma

In aula, oggi, non ci saranno Giulia Bongiorno e Vinicio Nardo, avvocati delle due ragazze, che hanno affidato l'udienza ai loro collaboratori. Ci saranno invece i legali dei quattro imputati e negli atti, oltre ai racconti delle due ragazze, ci sarà anche il resoconto di quanto accadde nella caserma di Genova Quarto il 1 settembre 2019. Tutto videoregistrato, con Capitta che fa il gesto delle manette agli amici quando li vede arrivare e viene rimproverato dalla madre: «Non fare lo stupido, non c'è niente da ridere».


Anche Ciro Grillo viene ripreso dalla madre. Agli amici dice: «In questi giorni non dobbiamo vederci né frequentarci, anche se non abbiamo nulla da nascondere». Parvin Tadjk interrompe il figlio così: «Sei veramente uno stupido, stai zitto». A quel punto, i carabinieri fanno uscire gli accompagnatori e i ragazzi restano soli, con Ciro Grillo che si porta le mani vicino alle orecchie come per dire "ci ascoltano". L'amico Vittorio Lauria prova a tranquillizzarlo così: «Siamo indagati ma sappiamo di essere innocenti».


Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Maggio 2022, 15:41
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