Chi l'ha visto, Niccolò Ciatti, il papà Luigi: «Chi è condannato, deve scontare la pena»

La conduttrice durante la puntata del 10 aprile ha affrontato il caso della morte del 22enne che si è trovato al centro di una rissa in discoteca con tre giovani ceceni

Chi l'ha visto, Niccolò Ciatti, il papà Luigi: «Chi è condannato, deve scontare la pena»

di Cristina Siciliano

Chi l'ha Visto, Federica Sciarelli durante la puntata del 10 aprile ha affrontato il caso della morte di Niccolò Ciatti. In studio il papà di Niccolò che vuole chiedere giustizia per suo figlio, vittima di un brutale pestaggio in una discoteca spagnola. Il 22enne si trovava in vacanza con alcuni amici e la sera del 11 agosto del 2017 si è trovato al centro di una rissa in discoteca con tre giovani ceceni: uno di loro, Rassoul Bissoultanov, era un lottatore di Mma e campione di arti marziali. L'uomo è latitante dalla condanna di primo grado a 15 anni di carcere emessa in Spagna al Tribunale di Girona. Dopo la fuga dalla Spagna e l'arresto in Germania, Bissoultanov era stato estradato ma la magistratura italiana aveva deciso di scarcerarlo per un cavillo sulla giurisdizione e così l'uomo è tornato in Spagna dove però è stato condannato in primo grado nel 2022. Tornato in Spagna, Bissoultanov ha fatto perdere le sue tracce ed è ancora latitante dal 2022.


Le parole del papà Luigi

Il papà di Niccolò Ciatti qualche giorno prima dell'udienza in Cassazione ha voluto parlare ancora una volta in studio da Federica Sciarelli. «Era in vacanza con i suoi amici - ha spiegato Luigi in studio di Chi l'ha visto -.

Mio figlio ha incrociato questi tre ragazzi in discoteca sfortunatamente che l'hanno circondato e picchiato. Io e mia moglie ci siamo fatti un viaggio infernale prima di arrivare lì. Siamo andati lì con la speranza nel cuore e invece quando ci siamo ritrovati in quella sala di terapia intensiva, io e mia moglie abbiamo capito che per mio figlio non ci sarebbero state speranze. Il suo cuore batteva grazie ad una macchina, sembrava che dormisse. Ma era un dormire senza risveglio».

Il papà Luigi ha aggiunto: «La cosa si è complicata soprattutto perché la Spagna ha scelto di liberarlo invece di farlo andare a processo. L'hanno trovato in Germania quindi era chiaro che la sua voglia era quella di fuggire. Ha rovinato la nostra famiglia. Non c'è peggior cosa per un genitore perdere un figlio così. Io cerco di dargli un minimo di giustizia chi commette un crimine così deve pagare. Chi è condannato deve scontare la sua pena. Dobbiamo far prevalere il nostro diritto. Ci auguriamo che venga confermata la condanna a 23 anni».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Aprile 2024, 23:31
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