Stato d’emergenza e stretta sui viaggi, l’Italia si blinda nel giorno con più morti

Record di vittime della quarta ondata: 120. Il cdm proroga al 31 marzo le misure anti Covid

Stato d’emergenza e stretta sui viaggi, l’Italia si blinda nel giorno con più morti

di Alessandra Severini

Ancora altri tre mesi di stato di emergenza. È la decisione quasi scontata che il Consiglio dei ministri ha adottato ieri per fronteggiare la recrudescenza della pandemia. Ieri i nuovi casi sono stati 20.677, con un tasso di positività del 2,6% e 120 morti, mai così tanti dal 28 maggio scorso, e in assoluto il dato più alto dell’intera quarta ondata in Italia. Il provvedimento è stato ritenuto necessario dal governo Draghi a causa dell’evolversi della situazione epidemiologica e per il rischio che anche in Italia la variante Omicron possa diffondersi più di quanto stia già accadendo.

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Il cdm ha approvato il decreto che proroga lo stato di emergenza - dichiarato per la prima volta il 31 gennaio 2020 - fino al 31 marzo 2022 e, con esso, tutte le misure collegate. Questo vuol dire che rimane la possibilità di limitare, se la situazione lo richiede, gli spostamenti delle persone, su specifiche parti del territorio nazionale o su tutto (chiusura di strade e parchi, cinema e teatri, stop alle cerimonie), rimane possibile imporre lockdown e la quarantena «per i soggetti che hanno avuto contatti a rischio».

Rimangono inoltre in vigore i criteri per le zone bianca, gialla, arancione e rossa. Sono prorogati anche i congedi parentali al 50% per i genitori con figli in quarantena e lo smart working per i lavoratori fragili. Fra le misure prorogate anche i test antigenici rapidi a prezzi calmierati. Non è passata invece la proposta di estendere l’obbligo di mascherine all’aperto, nel periodo delle festività, a tutto il territorio nazionale.

Sono state però adottate, con un’ordinanza del ministro Speranza valida fino al 31 gennaio, nuove restrizioni per chi arriva in Italia. In particolare è previsto l’obbligo del test negativo per chi arriva dai paesi dell’Unione Europea. Il test molecolare dovrà essere stato fatto nelle 48 ore antecedenti l’arrivo, mentre se si tratta di test antigenico deve essere stato fatto nelle 24 ore precedenti l’ingresso in Italia. Per i non vaccinati è prevista anche una quarantena di cinque giorni. Una decisione, questa, che ieri sera ha irritato l’Unione europea: ulteriori strette sul green pass vanno concordate e «giustificate sulla base della situazione reale» ha detto la vicepresidente della Commissione Ue, Vera Jourova.

Nel decreto sono inoltre previsti sei milioni da destinare al ministero della Difesa per allestire, presso un sito militare, un luogo per lo stoccaggio e la conservazione delle dosi vaccinali «per le esigenze nazionali».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Dicembre 2021, 08:57
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