Assalto al caveau con mitra e ruspa, sgominata la banda: il colpo fruttò un bottino di 8 milioni di euro
La banda è stata sgominata oggi dalla Polizia di Stato che ha arrestato i componenti del un gruppo criminale responsabile della rapina. L'assalto suscitò particolare allarme in quanto gli esecutori sfondarono con un potente mezzo cingolato i muri corazzati del caveau e bloccarono le strade di accesso incendiando 11 auto poste a sbarramento.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro che si è avvalsa delle attività investigative condotte dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato e dai poliziotti delle Squadre Mobili di Catanzaro e Foggia. Agli arrestati è stata contestata l'aggravante della metodologia mafiosa. Secondo quanto emerso dalle indagini, infatti, una parte dei proventi è stata corrisposta alle famiglie di 'ndrangheta che hanno influenza sulla zona.
La rapina fu consumata secondo un pianificato studio delle zone dove è situato il caveau e con la complicità di un dipendente dell'Istituto, responsabile proprio della sicurezza del caveau, che fornì le informazioni preventive sull'esatto posto dove spaccare il muro in maniera da consentire ai banditi di realizzare il «colpo» nei tempi da loro contingentati. Importanti per lo sviluppo dell'operazione «Keleos» sono state le dichiarazioni di una collaboratrice di giustizia, legata sentimentalmente a uno degli organizzatori del colpo, che ha fornito agli investigatori della Polizia di Stato riscontri su fatti e circostanze relativi al suo compagno e al ruolo primario che ha svolto nella vicenda.
Le indagini sono state condotte dai poliziotti delle Squadre Mobili di Foggia e Catanzaro e coordinato dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato e hanno portato ad accertare uno stretto collegamento tra soggetti pugliesi della zona del cerignolano «specializzati nel settore» e basisti locali che hanno reso possibile l'evento delittuoso. I calabresi coinvolti nella rapina, secondo l'accusa, si sono occupati in particolare di reperire le informazioni dal basista e di procurare le autovetture e il mezzo cingolato utilizzati rispettivamente per il blocco delle strade e per la demolizione del muro di accesso al caveau oltre che della logistica finalizzata alla permanenza clandestina a Catanzaro del commando assaltatore composto dai malviventi pugliesi.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Aprile 2018, 09:38
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