Battesimi senza padrini e madrine, la decisione del vescovo: «Presenti solo alla celebrazione, non ha più senso»

Il decreto verrà promulgato il prossimo 20 marzo e diventerà esecutivo dal 9 aprile, in occasione della Pasqua

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di Valerio Salviani

Padrini e madrine, al battesimo «non siete ammessi». Lo ha deciso un vescovo del Casertano. Il motivo è semplice: «Non ha più senso». Secondo Giacomo Cirulli, che dirige le diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca, «nell'odierno contesto socio-ecclesiale l'ufficio dei Padrini e delle Madrine, per lo più, ha perso il suo valore originario» perchè presenti solo a quella celebrazione. Una decisione - si legge in una nota - «adottata in via sperimentale per la durata di tre anni».

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La spiegazione del vescovo

Cirulli ha spiegato che si tratta di una decisione «adottata in via sperimentale per la durata di tre anni». Inoltre, ai parroci resterà la facoltà di discostarsi da questa direttiva. Il segnale però è chiaro. Il decreto verrà promulgato il prossimo 20 marzo e diventerà esecutivo dal 9 aprile, in occasione della Pasqua.

Il decreto «non ha lo scopo di sminuire il valore di tali figure, ma rappresenta un tentativo, da parte del vescovo, di recuperarne l’identità e la missione che costituiscono parte integrante del decreto», si legge nella nota pubblicata.

Sarà comunque possibile rilasciare attestazione di idoneità per coloro che dovranno svolgere l’ufficio di padrino o madrina in territorio extra-diocesano, ove tale ufficio non risulta sospeso e solo in presenza dei requisiti richiesti e in assenza di impedimenti.

 

Ultimo aggiornamento: Domenica 5 Marzo 2023, 21:30
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