Bambina di 8 anni dispersa a Cutro, la mamma non perde la speranza: «Qualcuno potrebbe averla trovata»

Layla era partita dall'Afghanistan con i tre figli dopo che i talebani le avevano ucciso il marito. Nella tragedia morta la figlia maggiore, si è salvato invece il figlio

Bambina di 8 anni dispersa a Cutro, la mamma non perde la speranza: «Qualcuno potrebbe averla trovata»

di Redazione web

Una mamma cerca disperatamente la propria figlioletta dispersa nel naufragio di Cutro dello scorso 26 febbraio. Layla, una donna afgana di 40 anni, non si arrende all'evidenza dei fatti e dalla Germania ha chiesto al giornale il Crotonese di pubblicare la foto della sua bambina, Niyayesh di 8 anni, perché spera che sia ancora viva. L'appello della donna pubblicato nel supplemento multilingue "Sabir" pubblicato mensilmente da il Crotonese.

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Layla Safari ha perso due figlie

Layla Safari nel naufragio ha perso le sue due figlie. La bambina era con lei a bordo del caicco Summer Love naufragato il 26 febbraio a Steccato di Cutro ed è tra le persone disperse, il cui numero è incerto. Layla era partita dalla Turchia insieme alla figlia maggiore Maryan, di 19 anni, al figlio Matin, 13 anni, ed alla piccola Niyayesh.

Erano scappati dall'Afghanistan dove Layla aveva visto uccidere il marito dai talebani. Con i figli Layla era andata in Iran dove, però, gli afgani non sono ben visti. Così ha proseguito per la Turchia. Da qui, il 21 febbraio, è salita sul barcone naufragato a Cutro. Oltre a Layla si è salvato solo il figlio.

 

Il riconoscimento del cadavere della figlia maggiore morte nel naufragio

La donna, che a Crotone è stata poi raggiunta dalla sorella e dal cognato, ha dovuto vedere diverse foto dei cadaveri prima di riconoscere tra essi quello della figlia maggiore. Distrutta dal dolore ha guardato le altre immagini dei morti, ma non ha visto la piccola Niyayesh e si è convinta che la sua bambina fosse viva. «Magari sulla spiaggia qualcuno ha preso la bambina e se n'è preso cura», è scritto nell'articolo citando il racconto di uno degli operatori sociali, Salvatore Iozzo, che si è occupato dell'assistenza ai superstiti.

Proprio Iozzo ha fatto da tramite con il Crotonese per esaudire il desiderio della donna che ad oltre sei mesi dal naufragio ancora non si arrende all'evidenza: «Il cognato - racconta Iozzo - mi ha contattato dicendomi che non riescono a placare la sua tristezza.

Lei è convinta che la figlia possa essere ancora in vita. Per questo ha chiesto di fare un annuncio e di fare dei volantini da distribuire a Crotone per vedere se qualcuno avesse visto la bambina».


Ultimo aggiornamento: Sabato 16 Settembre 2023, 10:28
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