Esplode la fabbrica del fuochi: muore 19enne. Tre feriti, uno in fin di vita. La disperazione del papà della vittima: «Fate morire anche me»
La disperazione del padre in ospedale. E' stato il padre, Dario Cosma, a soccorrere per primo Gabriele. L'uomo gli è stato accanto, tenendogli la mano e parlandogli, fino all'arrivo dell'ambulanza. Poi, in ospedale, quando il ragazzo è morto ha urlato tutta la sua disperazione: «Fatemi una puntura, voglio morire anche io», ha detto implorando medici e infermieri. L'uomo è stato assistito dal personale del "Vito Fazzi".
A provocare l'esplosione, secondo una prima ricostruzione fatta dagli investigatori, potrebbe essere stata una fiammata improvvisa generata dal macchinario per l'asciugatura dei colori.
Tra i feriti il più grave è Gianni Rizzo, 41 anni di Carmiano (nella foto qui in basso), che insieme al ragazzo stava lavorando sulla preparazione delle polveri quando, a causa di una reazione chimica, si è innestata l'esplosione che ha travolto i due lavoratori.
L'uomo è in condizioni disperate. Fortunanatamente gli altri uomini presenti - tra l'altro zii della vittima e soci, ossia Andrea e Gianluca Cosma - si trovavano più lontani e sono stati investiti solo da qualche scheggia. Sono stati medicati sul posto. Sul posto Vigili del fuoco e ambulanze del 118 e carabinieri.
La fabbrica di fuochi d'artificio si trova alla periferia del paese, nelle vicinanze del cimitero. C'è stata un'esplosione che è stata sentita nel raggio di diversi chilometri. Il capannone è andato distrutto. All'interno si trovavano i tre lavoratori.
Ultimo aggiornamento: Sabato 10 Novembre 2018, 17:29
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