Antonietta e Stefano, i due fidanzati precipitati su due aerei diversi e sopravvissuti agli schianti. «È un vero miracolo se siamo vivi»

La ragazza è stata operata al bacino, lui è andato a trovarla all'ospedale

Antonietta e Stefano, i due fidanzati precipitati su due aerei diversi e sopravvissuti agli schianti. «È un vero miracolo se siamo vivi»

di Mario Landi

Antonietta Demasi e Stefano Pirilli sono i protagonisti dell'incredibile vicenda che gli ha visti domenica sopravvivere a due distinti incidenti aerei successi a poca distanza l'uno dall'altro nei cieli di Torino. Lei è una studentessa di 22 anni, lui è un broker energetico di 30. Stefano sta bene, Antonietta è stata operata al Cto per una frattura al bacino. Ai comandi degli aerei caduti ad una distanza di 40 chilometri c'erano due amici della coppia. Paolo Rotondo, è uno dei due piloti, è ricoverato anche lui al Cto con Antonietta. Lui, scrive oggi La Stampa, era ai comandi di un Technam P92 Echo Super. Pirilli era sull’aereo pilotato da Nicola Fiscarelli, 42 anni, rimasto lievemente ferito. Gli ultraleggeri erano decollati da due piste differenti. L'ultraleggero con Pirilli è partito dal campo volo Pegasus di Busano, quello con a bordo la fidanzata Antonietta dal campo volo di Pianezza.

Cosa è successo domenica: il racconto di Stefano

Questo il racconto di Pirilli su cosa è successo domenica. «Dal campo volo di Pianezza abbiamo deciso di decollare a raggiungere l’Astigiano dove abbiamo pranzato in un agriturismo. Poi, visto che era ancora presto, siamo ridecollati in direzione di Savona per dare un’occhiata al mare.

Quello che ha reso tutto maledettamente complicato è stata la bruma che si è alzata dal terreno scaldato durante il giorno quando la temperatura si è abbassata», spiega. A quel punto decidono di atterrare a Busano, dove l’aereo era decollato per raggiungere Pianezza. Ma l’ultraleggere viene avvolto dalla notte: «Non vedevamo più nulla, stavamo finendo sui cavi dell’alta tensione». L'aereo è così piombato in un prato ad un centinaio di metri dalla pista. «Io mi sono trascinato fuori. Il mio amico urlava che stava male. Poi, per fortuna, ce l’ha fatta ad uscire dalla cabina. Allora ho chiamato i soccorsi». Quando arrivano, gli parlano di un altro schianto a San Gillio.

Anche Rotondo ha tentato un atterraggio d’emergenza. Ma si è schiantato contro un palo a bordo strada. «Quando ho chiesto - dice sempre Piriilli - se si trattava di un ragazzo e di una ragazza e me lo hanno confermato mi si è gelato il sangue, anche perché non sapevo come stavano. Se devo essere sincero per un po’ ho temuto il peggio». Adesso è più tranquillo. Ieri è andato all'ospedale a trovare la fidanzata Antonietta: «Ora non resta che sperare e poi ci ritroveremo di nuovo tutti insieme perché stavolta è stato davvero un miracolo se siamo vivi».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Dicembre 2023, 11:10
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