Trovata morta a 16 anni. I genitori: «Non si drogava». Sotto choc l'amico che era con lei
LA TESTIMONIANZA Il ragazzino ha raccontato che lui e Alice avevano comprato insieme la droga da Jamil, per poi andare nel bagno della stazione e consumarla: la sua audizione, assistito da una psicoterapeuta, è durata poco più di un'ora. Il minore avrebbe ripercorso i movimenti fatti quel giorno fino a quando si sarebbe assopito nel bagno per poi risvegliarsi e trovare l'amica come addormentata. Il ragazzino avrebbe quindi tentato di risvegliarla senza riuscirci. L'avrebbe trascinata all'esterno del bagno e le avrebbe spruzzato dell'acqua sul volto nel tentativo di farla riprendere. La scena era stata notata da un passante che aveva allertato un capotreno e chiamato i soccorsi.
Il processo è proseguito con le testimonianze di un poliziotto della Polfer intervenuto subito dopo e di alcuni agenti della sezione antidroga della Squadra Mobile della Questura di Udine che hanno svolto le indagini.
Uno di loro ha mostrato e descritto i frame delle immagini delle numerose telecamere di videosorveglianza della zona visionate nel corso delle indagini per risalire all'autore della cessione della dose letale. Un collega ha invece dato conto delle conversazioni, messaggi e audio, che i due minori si sarebbero scambiati in quei giorni. Il processo proseguirà il 20 e il 27 giugno con l'audizione delle testimonianze degli altri testi citati dal pubblico ministero Andrea Gondolo.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Giugno 2019, 21:16
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