Viaggia insieme all'amica disabile, la vacanza diventa un incubo: «Non lo farò mai più, non mi interessa se lei ci resterà male»

Un duro sfogo sui social che ha diviso i pareri degli utenti

Viaggia insieme all'amica disabile, la vacanza diventa un incubo: «Non lo farò mai più, non mi interessa se lei ci resterà male»

di Niccolò Dainelli

Le vacanze sono un momento sacro per ognuno di noi. Dopo mesi e mesi di lavoro, un po' di sano relax è più che meritato, ma l'imprevisto è sempre dietro l'angolo. Come nel caso di una donna di 30 anni che aveva deciso di trascorrere tre giorni insieme a una sua amica di vecchia data lontano dal caos della quotidianità. Tutto sembrava essere stato organizzato perfettamente, ma qualcosa è andato storto.

La sua amica, infatti, è disabile da anni. Ma l'amica non si sarebbe mai aspettata che quei tre giorni avrebbero potuto trasformarsi in un incubo. Una vera e propria disavventura che la donna ha voluto raccontare sui social per capire cosa ne pensasse il mondo del web. Ma procediamo con ordine. 

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La vacanza diventa un incubo

La protagonista della storia, dopo tre giorni fatti di ansia e stress, ha deciso di sfogarsi su Reddit. «Conosco Ashley dai tempi del liceo, poi però per un motivo o un altro ci eravamo un po' perse. Ma da qualche anno ci siamo ritrovate e passiamo serate davvero piacevoli insieme. Così un po' di tempo fa, Ashley, mi ha chiesto di fare un viaggetto insieme e io ho accettato molto volentieri», racconta la donna.

«Lei, purtroppo, da anni è affetta da fibromialgia, ma comunque l'ho sempre vista molto propositiva e non hai mai perso il sorriso dal viso. La sua è una malattia che provoca dolore in tutto il corpo, oltre a problemi di sonno, stanchezza e spesso disagio emotivo e mentale. Così di frequente, quando è a casa o fuori, si siede sulla sedia a rotelle. E io, sinceramente, pensavo che se la sarebbe portata in viaggio, invece mi ha detto di no perché è scomoda».

E dal primo minuto insieme è stato un vero e proprio incubo per la protagonista dello sfogo. «Nonostante io non volessi farla affaticare, lei per tre giorni di fila ha voluto visitare la città a piedi, fino a quando (distrutta) non iniziava ad avere crisi isteriche e voleva tornare in hotel in taxi perché non riusciva più a camminare.

Il primo giorno mi sono detta "avrà sbagliato a calcolare le sue capacità di autonomia", ma il problema si è ripresentato anche nei giorni successivi. E la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata alla stazione dei treni quando stavamo partendo per tornare a casa».

Sì, perché, nonostante sapesse che avrebbe dovuto viaggiare e stancarsi molto quel giorno, Ashley ha comunque voluto camminare molto e, una volta in stazione, è scoppiata di nuovo. «Si è avvicinata agli inservienti della stazione e ha chiesto una sedia a rotelle, ma l'hanno informata che in quel momento erano tutte occupate da persone che l'avevano prenotata in precedenza, ma che in massimo un'ora ne avrebbero trovata una anche per lei. Ashley è andata su tutte le furie, ha iniziato a offendere quei poveri ragazzi che erano stati carinissimi e io mi sono vergognata. Così, una volta a casa non l'ho più sentita e mai ci farò un'altra vacanza. Sono insensibile?».

La risposta del web

Dopo uno sfogo del genere, gli utenti del web si sono divisi. Mentre in tanti hanno empatizzato con la narratrice, altri proprio non riescono a perdonare la sua durezza. «Ti sei messa in gioco per amicizia e già questo è bellissimo. Ma ricordati che non le devi nulla, quando qualcuno sceglie di essere infelice, lascialo fare. Non c'entra niente la disabilità qui, lei non vuole essere felice e dà la colpa alla malattia», spiega un utente a cui fa subito eco una malata di fibromialgia, proprio come Ashley: «Ho la fibromialgia e la maggior parte delle cose di cui la narratrice si lamenta non c'entrano niente con la malattia. È Ashley che vuole comportarsi così, non certo la sua malattia che la fa comportare così. Non sa i suoi limiti e poi se la prende con gli altri... fai bene a non voler fare altri viaggi con lei, ma non perché è disabile, è solo str***a».

Poi, però, ci sono anche commenti più comprensivi: «Sono disabile... - scrive un altro utente -. Viaggiare mentre si è disabili richiede molto più lavoro e non biasimo le persone per la loro frustrazione, soprattutto quando soffrono... È uno schifo che le città non siano costruite pensando alle persone disabili, ma ciò significa che dobbiamo essere preparati e conoscere i nostri limiti. Non darò mai la colpa a qualcuno per aver avuto un crollo mentale a causa di ciò. Ma ancora una volta, viaggiare mentre si è disabili richiede una panoramica extra per rendere l'esperienza piacevole. Se non lo fa, viaggiare con lei non sarà molto divertente, e non biasimo nessuno per non aver voluto spendere soldi per questo».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Settembre 2023, 16:55
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