«Libri Lgbt? Quando sarò in carica bruceranno tutti»: il video col lanciafiamme della candidata repubblicana. Chi è Valentina Gomez

Corre come Segretario di Stato del Missouri e alle primarie repubblicane del 6 agosto 2024: «MI fido di tre cose: la Bibbia, X - grazie, Elon Musk - e il mio AR-15»

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Un'ombra nera si abbatte sui diritti arcobaleno. Negli Stati Uniti cresce il numero di politici dell'ala dei conservatori che si dimostrano contrari a libri, saggi e manuali sulla comunità che rappresenta gay, lesbiche e transessuali e non solo. Tra i volti più accaniti, quello di Valentina Gomez, candidata repubblicana del Missouri. Il suo contenuto è diventato virale sui social: la donna si è filmata mentre bruciava, con un lanciafiamme, libri in favore della comunità che rappresenta le minoranze sessuali. Nel video Gomez afferma di fidarsi di tre cose: «La Bibbia, X - grazie, Elon Musk - e il mio AR-15»

Il video è stato pubblicato proprio su X ma il social di Elon Musk ha poi limitato la visibilità del post, specificando che «potrebbe violare le regole di Twitter contro la condotta incitante all’odio». Una decisione dovuta nonostante l’attrazione della candidata repubblicana per la piattaforma.

Non è il primo e non sarà di certo l'ultimo episodio quello contro la comunità Lgbtqi+. Solo pochi giorni fa, la Russia aveva pubblicato un avviso emesso dal servizio di intelligence finanziaria russo, consultato dall'Afp, ha rivelato che la Russia ha inserito il «movimento internazionale Lgbtqi+» nella lista nera dei «terroristi ed estremisti».

Da sottolineare che in molti Paesi del mondo essere gay, lesiche o trans è ancora un reato. Per l’esattezza, in più della metà: il 62% degli Stati oggi perseguita legalmente chi appartiene alla comunità Lgbtqi+. A dirlo sono i Franklin & Marshall Global Barometers, che monitorano gli avanzamenti nei diritti in 204 territori: i 192 stati membri dell’Onu più alcune realtà non sovrane come Hong Kong, la Cisgiordania o l’Irlanda del Nord.

Attenzione però: nel mondo il rispetto per la comunità è in aumento: dieci anni fa, i Paesi dove dichiararsi appartenente alle comunità Lgbtqi+ era legale erano il 72% del totale. La cattiva notizia, però, è che c'è ancora chi, come Valentina Gomez, vuole fare dei passi indietro sui diritti.

 

Chi è Valentina Gomez

Valentina Gomez è una politica del Partito Repubblicano. Si è candidata alle elezioni per Segretario di Stato del Missouri. Confermata la sua candidatura alle primarie repubblicane previste per il 6 agosto 2024. La donna ha conseguito una laurea presso la Central Connecticut State University nel 2019 e una laurea presso la Tulane University AB Freeman School of Business nel 2020. La sua fede è cristiana e la religione è un punto importante della sua campagna elettorale. Come Donal Trump, il suo slogan è «Missouri First» (Missouri al primo posto). 

Sul proprio sito si leggono i suoi obiettivi politici. «Insieme, creeremo piattaforme per fare emergere tutto il potenziale del Missouri, restituire il potere al popolo e costruire uno Stato che prosperi grazie a una crescita senza precedenti, preservando al contempo la nostra integrità, esigendo responsabilità e facendo luce sulla trasparenza.

Queste non sono solo promesse elettorali: è il mio impegno nei vostri confronti».

La lotta dei candidati repubblicani

Valentina Gomez porta avanti una lunga tradizione. Da anni, ormai, i candidati conservatori prendono di mira i libri relativi alle persone Lgbtqi+ e lottano per la rimozione dalle biblioteche pubbliche e scolastiche di questi testi.

Alla base, la convinzione che la diffusione di questi testi sia una forma di «indottrinamento» dannosa per i bambini. «Adescano, indottrinano e sessualizzano» i nostri bambini, ha detto la candidata repubblicana.
Evidenziando la sua appartenenza, Gomez ha aggiunto le parole d’ordine di Donald Trump che, verosimilmente, sfiderà Joe Biden nelle elezioni Usa 2024: «Maga. America First». Maga è l’acronimo di «Make America Great Again», lo spot che ha accompagnato la vittoriosa campagna elettorale del magnate americano nelle elezioni del 2016.

Libertà di parola e anti Lgbtqi+: cosa dicono i numeri

Un rapporto del gruppo per la libertà di parola PEN America sottolinea che negli Stati Uniti i divieti e le restrizioni sui libri scolastici sono aumentati del 33% nel 2023. Il numero di libri rimossi definitivamente dalle biblioteche scolastiche e dalle aule è quadruplicato, arrivando a 1.263 libri nel 2023 rispetto ai 333 dell’anno precedente.

Secondo il documento stilato da Ipsos di ottobre, il 78% degli elettori ha indicato che sarebbero meno propensi a sostenere un candidato che sostiene il divieto dei libri. Ipsos ha anche riferito lo scorso giugno che il 52% dei repubblicani si oppone al divieto dei libri.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Marzo 2024, 17:36
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