Ucraina, i bombardieri centrano la nave russa Novocherkassk a Feodosia. Perché il porto è vitale e strategico

L'attacco con missili anti-nave danneggia la Novocherkassk che trasportava droni dell'Iran: Kiev perde due velivoli

Video

di Mario Landi

Successo pesante per le forze armate ucraine che nella notte hanno danneggiato la nave da sbarco russa Novocherkassk nel porto di Feodosìa, Crimea orientale, l'antica Caffa su cui un tempo sventolava la bandiera della Repubblica marinara di Genova. Finora le vittime registrate sono quattro: il porto è stato a lungo illuminato dall'incendio innescato dal raid dei jet ucraini.

 

Il raid effettuato con bombardieri Su-24 armati con missili antinave Kh-31, ovvero velivoli e armamenti di fabbricazione russa se non sovietica, rappresenta un importante successo per Kiev non solo perché interrompe una catena di approvvigionamento per le forze armate russe di preziosi droni iraniani Shahed, ma perché dimostra una notevole capacità di azione dell'aeronautica ucraina che per colpire quel porto si è dovuta spingere in profondita nel territorio occupato dai russi dal 2014 o su zone del Mar Nero assai difese dalla flotta aerea e navale di Mosca anche con sistemi di guerra elettronica.

Il bersaglio di grande prestigio

C'è poi la stazza della nave da sbarco Novocherkassk, ben conosciuta anche nel Mediterraneo per frequenti missioni soprattutto in Medio Oriente, ad esempio nella penultima crisi fra Israele e Palestina nel 2021. La nave da sbarco è lunga 112 metri e a pieno carico pesa 4mile tonnellate. Era già stata colpita dagli ucraini nel marzo 2022 nel porto di Berdiansk e numerosi fonti l'avevano considerata ormai fuori servizio, ma poi nel giugno dello stesso anno la nave da sbarco è riapparsa nella flotta che secondo i russi sarebbe stata utilizzata per lanciare operazioni di sbarco ad esempio sul fronte di Odessa.  La Novocherkassk sarebbe però stata bloccata in seguito alla mancanza di pezzi per la manutenzione anche per colpa delle sanzioni nei confronti della Russia. Forse però si trattava solo di propaganda perché la nave è stata utilizzata per trasportare quei droni armati poi di esplosivo che permettono a Mosca di tenere sotto pressione la contraerea ucraina senza rischiare di perdere aerei e piloti.

Il secondo successo più importante per Kiev dopo l'incrociatore Moskva

Il danneggiamento della nave da sbarco rappresenta il secondo successo più importante per le forze armate ucraine dopo quello dell'aprile 2022 che riguardò l’incrociatore Moskva, la nave ammiraglia russa della flotta del Mar Nero.

“La grande nave da sbarco Novocherkassk” è stata “distrutta” dai piloti dell’aeronautica ha affermato Kiev in un messaggio diffuso su Telegram. “Trasportava gli Shahed”, droni iraniani ampiamente utilizzati dalla Russia contro l’Ucraina, ha aggiunto la fonte.

L’esercito non ha specificato il luogo dell’attacco, ma il comandante dell’aeronautica, Mykola Olechtchouk, ha trasmesso un video che mostra un’esplosione e delle fiamme che divampano nella base navale russa di Feodosia, situata sul Mar Nero, nella Crimea occupata.

I bombardieri Su-24 con missili antinave usati per il raid: due sono stati abbattuti 

Il bombadiere Sukhoi Su-24, che la Nato ha battezzato Fencer, è uno dei veterani dell'aeronautica societica e del paese dell'allora blocco di Varavia: ha le ali a geometria variabile ed è entrato in servizio ormai mezzo secolo fa.  Può volare fino oltre la velocità del suono (Mach 1,3) e raggiungere quasi 12mila metri di tangenza.

I missili antinave utilizzati sono i Kh-31, ugualmente di progettazione russa, che hanno una gittata fra i 70 e i 5 chilometri. Il raid contro il porto di Feodosia non sarebbe stato indolore per Kiev: i russi rivendicano l'abbattimento di due Su-24 ucraini, a dimostrazione delle pesanti dotazioni della contraerea della zona. Gli ucraini, fra l'altro, avevano 20 di questi bombardieri jet bimotori prima dell'attacco russo del febbraio 2022: una dotazione che si sarebbe ora drasticamente ridotta.

Lo storico porto di Caffa (Feodosia), ex colonia genovese colpita dalla prima guerra batteriologica che sfruttava la peste

Feodosìa o Teodosìa (dal 1802) è il nome russo più recente di Al Kafa poi Caffa, dalla fine del 1200 conquistata, ovvero acquistata, dalla Repubblica di Genova che controllava gran parte della costa della penisola allora chiamata Tauride: una città che grazie ai commerci fra l'Asia e la potenza marinara genovese per oltre due secoli visse un periodo di grande prosperità.

La città, capoluogo della Gazeria, divenne nota in Europa anche perché a il khan tataro Gani Bek, nel 1345, nel secondo e ugualmente fallimentare tentativo di strappare la città ai genovesi, lanciò oltre le mura di Caffa cadaveri di suoi soldati morti pper la peste  bubbonica. L'espediente non gli permise di coronare l'assedio della città e anci Gani Bak fu costretto a ritirarsi perché il suo esercito venne decimato dall'epidemia, però si ritiene che proprio da quel primo documentato uso di un'arma batteriogica deriva il dilgare della peste che fenesterà l'Europa. La città passò di mano nel 1475, conquistata dall’Impero ottomano: le navi genovesi di fatto se ne erano già andate dopo che Caffa e il suo porto erano stati venduti al Banco di San Giorgio.

Il porto di Feodosia è da sempre ritenuto molto importante perché da esso si può controllare il vicino stretto di  stretto di Kerč, l'accesso al Mare d'Azov, che segna anche il confine tra Europa e Asia unite dal 2018 anche da un ponte inaugurato da Putin.


Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Dicembre 2023, 13:22
© RIPRODUZIONE RISERVATA