Trasformano un pub in una casa per artisti: ora si battono per non perderla. «Per le future generazioni»

Trasformano un pub in una casa per artisti: ora si battono per non perderla. «Per le future generazioni»

di Domenico Zurlo

Da pub a casa per gli studenti, a futuro alloggio low cost per giovani e artisti. La storia dell'ex pub Rising Sun è decisamente originale: un buon esempio di come la città di Londra sia ormai decisamente troppo costosa per i ragazzi che spesso non riescono a permettersela, ma che grazie all'esempio di un gruppo di giovani potrebbe presto avere un importante punto di riferimento. 

I protagonisti di questa storia, raccontata dal quotidiano britannico Evening Standard, sono alcuni giovani artisti londinesi che alloggiano proprio nell'ex pub: fanno musica, arte o design, e hanno passato gli ultimi otto mesi a mettere insieme i soldi per comprare il palazzo, che si trova vicino a Queen's Road, a Peckham. Tutto è iniziato sei anni fa, quando il musicista Scott Bowley, studente alla Goldsmiths, stava cercando una casa con altri sei amici: tutti studiavano arte o musica, e cercavano un posto molto spazioso.

Nel 2015 si trasferirono nell'ex Rising Sun e ne crearono uno studio ed una sala prove nel seminterrato. Negli anni successivi, racconta l'Evening Standard, alcuni inquilini andarono via, altri ne arrivarono: «Si è creata un'atmosfera familiare, facciamo la spesa insieme, mangiamo insieme tutte le sere, quando uno cucina, cucina per tutti. La regola è questa». «I nostri amici diventano amici degli amici degli altri, è molto bello», aggiunge Ally Andrews, 22 anni, studente di design.

Ma alla fine dell'anno scorso, è arrivata la brutta notizia: il proprietario aveva deciso di vendere e il loro contratto di affitto sarebbe stato prorogato solo di sette mesi. A quel punto, racconta Bowley, «abbiamo pensato se ci fosse un modo per comprarlo, ma nessuno di noi poteva farlo da solo.

Quindi abbiamo dovuto ragionare fuori dagli schemi». I ragazzi hanno dunque istituito una cooperativa abitativa per comprare l'edificio: la quota che normalmente pagavano di affitto, dunque, andrebbe a coprire il costo del mutuo. Un esempio molto in voga a Londra, dove le cooperative edilizie sono centinaia (700 in tutto il Regno Unito).

A Bowley l'idea è sembrata ottima e insieme alla 29enne Chloe Curry, performer e professionista nella comunicazione, ha creato due gruppi di supporto, Community Led Housing London (communityledhousing.london) e Catalyst Collective (catalystcollective.org) che hanno aiutato i giovani a creare la cooperativa. Per adesso sono riusciti a strappare un'offerta di mutuo per l'80% del costo del pub (il prezzo richiesto è 1,2 milioni di sterline) e un prestito di 150mila sterline da Cooperative and Community Finance, specializzata in prestiti a gruppi di cooperative (coopfinance.coop).

L'edificio ha anche bisogno di lavori, più o meno per 200mila sterline: con concerti, offrendo titoli di prestito e con altri progetti hanno raccolto circa 70mila sterline, ma il proprietario ha già dato loro la scadenza di fine agosto per trovare gli altri soldi o il pub tornerà sul mercato. L'impresa dunque è ancora difficile, ma la missione è affascinante: secondo il progetto dei ragazzi, la cooperativa dovrebbe essere gestita man mano dai residenti della casa, che non potranno mai venderla, e che continueranno a dare asilo a giovani artisti anche in futuro. E col passare degli anni, quando il mutuo sarà estinto, il prezzo dell'affitto dovrebbe essere sempre più basso. «Stiamo creando un'eredità per le persone che hanno bisogno di un posto economico in cui vivere e di una comunità con cui collaborare», dice Bowley. Per sapere se ce la faranno, c'è tempo fino a fine mese.


Ultimo aggiornamento: Sabato 7 Agosto 2021, 20:07
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