«Non ho ceduto il posto in prima classe in aereo a un ragazzino che voleva stare con la famiglia. Non mi hanno più rivolto la parola, va bene così»

Sabra durante il volo non ha ceduto il suo posto in prima classe a un ragazzino di 13 anni

«Non ho ceduto il posto in prima classe in aereo a un ragazzino che voleva stare con la famiglia. Non mi hanno più rivolto la parola, va bene così»

di Cristina Siciliano

Il sogno segreto di molti viaggiatori, anche quelli che amano esplorare il mondo con uno zaino in spalla, è concedersi il lusso di un viaggio in aereo in prima classe. Ed è difficile che qualcuno rifiuti questa splendida opportunità. Lo sa bene Sabra che dopo aver acquistato un biglietto per un volo in prima classe, non ha ceduto il suo posto ad un ragazzino di 13 anni che voleva sedersi con la sua famiglia. «L'Hostess mi ha chiesto di rinunciare al mio posto, ma per me è stato assurdo». Con queste parole Sabra ha descritto l'accaduto attraverso un video che ha pubblicato sul suo profilo Tiktok.

@lifewithdrsab

That’s a no from me dawg 🤣 would you have given up your seat? Also they ended up finding a solution so no, i am not a terrible human being. Also the child was like 13.

♬ original sound - Sunshynelove21

La polemica

«Questo è un no da parte mia, amica, avresti rinunciato al tuo posto? E poi è stata subito trovata una soluzione quindi no, non sono un essere umano terribile.

L'adolescente aveva 13 anni». Sono queste le parole che Sabra ha scritto a corredo del video Tiktok.

Numerosi sono stati i commenti dei follower. «Come mamma, sono dalla tua parte. Non ci pensare, era solo un pretesto e volevano approfittare di questa cosa», ha commentato un utente. E ancora:  «Ho fatto gli straordinari per 2 settimane per guadagnarmi un posto in prima classe. Anche io non avrei mai rinunciato a questo». Altri utenti invece hanno criticato l'atteggiamento di Sabra. «Non sei stata umana», ha scritto un utente.

Sabra ha così spiegato ai suoi follower nel dettaglio com'è andata la vicenda. «Per fare chiarezza, l'addetto al gate mi ha fatto vedere la mappa dei posti ma non mi piaceva l'alternativa. Sono stati gentili e hanno trovato subito una soluzione per il ragazzino. La famiglia non mi ha mai rivolto la parola».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Aprile 2024, 12:23
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