Madeleine McCann, i testimoni contro il principale sospettato: «Ha ucciso la bimba di 3 anni per soldi, dietro c'è una rete di pedofili»

Quasi 17 anni dopo la sparizione della piccola, continuano a emergere nuovi particolari su Christian Brueckner

Madeleine McCann, i testimoni contro il principale sospettato: «Ha ucciso la bimba di 3 anni per soldi, dietro c'è una rete di pedofili»

di Redazione Web

Ci sono nuovi indizi sul caso di Madeleine McCann, la bambina inglese di tre anni scomparsa il 3 maggio 2007 mentre trascorreva le vacanze con la sua famiglia in un complesso residenziale in Portogallo. Quasi 17 anni dopo la sua sparizione, continuano a emergere nuovi particolari sul principale sospettato Christian Brueckner, attualmente in un carcere della Germania, che secondo un'ultima testimonianza sembrerebbe essere stato «coinvolto in una rete di pedofili coordinata da una donna nel periodo in cui la bambina è sparita». 

Le testimonianze

L'accusa è stata mossa da un ex amico di Brueckner, Michael Tatschl, che ha dichiarato alla corte che la bambina potrebbe essere stata venduta a una rete di pedofili, di cui appunto l'indiziato faceva parte. Un'altra accusa simile è arrivata anche da un altro ex amico dell'uomo, Helge Busching, che ha dichiarato: «So che una volta, quando Christian lavorava, ha consegnato per una ditta una lavatrice a una signora. Lei, al posto dei soldi, gli ha offerto delle ragazze». Questa signora, secondo le dichiarazioni di Busching, sarebbe la donna che gestiva la rete dei pedofili. Quest'ultima, è stata più volte ascoltata dalla polizia federale tedesca, che sta portando avanti le indagini.

Brueckner è il principale sospettato per la scomparsa di Madeleine McCann e sta scontando già una pena per lo stupro di una donna di 72 anni, per spaccio di droga e atti di pedofilia in Germania. Nel 2020 la procura federale tedesca ha rivelato che l'uomo si trovava in Portogallo, proprio nella regione di Algarve, nello stesso periodo in cui la bambina era in vacanza con i suoi genitori. Secondo una prima ricostruzione, l'uomo sarebbe entrato nella stanza d'albergo per mettere in atto un furto, ma poi avrebbe rapito la bambina.

Sempre secondo le autorità, la piccola, che nel 2007 aveva solo tre anni, sarebbe morta poco dopo la sparizione.

La rete di presunti pedofili

Questa ricostruzione si avvicina molto a ciò che alcuni testimoni hanno dichiarato alla corte del tribunale, che hanno spiegato come Christian Brueckner facesse parte di una rete costituita da altri uomini pedofili e coordinata da una donna. Come riporta il Sun, sono stati due ex amici dell'uomo ad aver mosso queste accuse. Il primo ha raccontato: «Sono convinto che facesse parte di una rete di pedofili, le ragazze gliele procurava una signora che aveva conosciuto per motivi lavorativi. Mi è stato raccontato che una volta aveva ripreso con una telecamera una ragazza di 13 anni, che era stata legata a un palo, mentre la violentava».

Altre persone vicine all'uomo hanno confermato l'esistenza di questi video, che sono stati trovati all'interno della sua casa insieme a una pistola e a dei passaporti falsi. La sera in cui la bambina è scomparsa – continua il teste – Christian aveva chiamato la donna per comunicargli che stava guidando il suo camper da Tomar per andare verso casa sua. Il percorso più diretto lo portava vicino al resort e, quella notte, non arrivò mai a casa della donna.

Un'altra testimonianza molto simile, invece, arriva da un uomo che ha convissuto con il sospettato vicino a Praia da Luz. Ha dichiarato: «Ha ucciso lui Madeleine McCann. Secondo me voleva venderla a questa rete di pedofili, aveva bisogno di soldi in quel periodo. Molto spesso faceva irruzione negli appartamenti dei turisti, mi ha detto che una volta è entrato in una camera con sole ragazze completamente nudo. Mi ha sempre raccontato tutti i suoi furti, non gli importava se le persone dormivano o meno. Non mi sorprende se per la bambina avesse fatto la stessa cosa». Il corpo della piccola Madeleine non è stato mai ritrovato e le indagini sono ancora in corso.


Ultimo aggiornamento: Domenica 7 Aprile 2024, 12:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA