Giornalista si dà fuoco in Russia, l'ultimo messaggio su Facebook: «Date la colpa a Putin»
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La giornalista si è data fuoco davanti alla sede locale del ministero degli Interni russo a Nizhny Novgorod. È morta sul colpo, come spiega l'agenzia di stampa Koza Press, di cui Slavina era direttore.
Ieri la polizia aveva perquisito la sua abitazione e confiscato computer e cellulari. Il motto della Koza Press è quello di informare «senza censura, senza ordini dall'alto».
«Prima che iniziasse la perquisizione mi è stato offerto di consegnare volontariamente opuscoli e volantini di Open Russia (L'organizzazione fondata da Mikhail Khodorkovsky con sede a Londra). È chiaro che non potevo in alcun modo aiutare l'indagine, dato che non ho nulla a che fare con Open Russia - aveva raccontato Slavina a The Insider - Come giornalista, non posso ignorare questi eventi e ne ho scritto. Inoltre, io stessa ho partecipato due volte alla catena, perché quello che sta succedendo non può che riguardare me come residente di Nizhny Novgorod e come cittadina».
Si sostiene che Open Russia finanzi le proteste a Nizhny Novgorod contro lo sviluppo predatorio e peggiorativo di una delle aree verdi più iconiche della città, il parco Svizzero.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2023, 22:29
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