Irene Cecchini e i suoi fratelli, la propaganda di Putin raccontata dalla Gen Z italiana: «Navalny un bas***do»

Amedeo Avondet e Camilla Trogu sono due ventenni italiani che vivono a Mosca e raccontano, come Cecchini, le meraviglie del Paese di Putin

Irene Cecchini e i suoi fratelli, la propaganda di Putin raccontata dalla Gen Z italiana: «Navalny un bas***do»

di Valerio Salviani

Irene Cecchini non è un caso isolato, nonostante lo stupore di molti nell'apprendere la sua storia. Oltre alla studentessa originaria di Lodi che ama la Russia e parla con Putin, salita alle cronache in questi giorni («la Russia è un Paese libero, in Italia non si racconta la realtà», ha detto), ci sono altri giovanissimi italiani che vivono alla corte dello zar e raccontano sui social il mondo che non possiamo vedere. Lo fanno parlando ai coetanei, spiegando che Mosca è la terra promessa e non il quartier generale del neonazismo, come appare da quando Putin ha deciso di invadere l'Ucraina, ormai due anni fa. Dietro ai loro video, il sospetto di un sistema ben studiato, guidato proprio dal Cremlino. Un sistema già usato in passato.

Irene Cecchini, la studentessa di Lodi che ha parlato con Putin: «Amo la Russia, è un Paese libero. In Italia non si racconta la realtà»

 

Camilla e Amedeo, la propaganda di Putin passa dagli italiani

Amedeo Avondet ha 23 anni, è di Torino e vive in Russia.

Da Mosca interviene nelle trasmissioni televisive italiane, tessendo le lodi del governo di Putin, un «politico che servirebbe all'Italia», dice. Nel 2019 ha cominciato a fare politica legandosi a Fratelli d'Italia. Adesso si fa esponente del movimento politico filorusso "Italia Unita". Dopo la morte di Navalny ha tenuto un discorso in piazza Cordusio, a Milano, dove ha definito il dissidente «non un eroe, ma un bastardo». 

Vicenda simile quella di Camilla Trogu, anche lei giovanissima che vive a Mosca. Con video social ben costruiti racconta aspetti della vita in Russia, come la sanità per gli stranieri, le bellezze della Capitale, i divertimenti per i turisti, la libertà della cultura russa sotto il governo di Putin. Recentemente ha partecipato a un convegno nella sede dell'agenzia di stampa Tass, dal titolo "Il nazismo ucraino nel XXI secolo". Irene Cecchini segue la stessa scia. E per la studentessa italiana di Lodi anche l'onore di parlare con lo zar. Non di certo riservato a tutti. 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Febbraio 2024, 16:18
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