Irene Cecchini non è un caso isolato, nonostante lo stupore di molti nell'apprendere la sua storia. Oltre alla studentessa originaria di Lodi che ama la Russia e parla con Putin, salita alle cronache in questi giorni («la Russia è un Paese libero, in Italia non si racconta la realtà», ha detto), ci sono altri giovanissimi italiani che vivono alla corte dello zar e raccontano sui social il mondo che non possiamo vedere. Lo fanno parlando ai coetanei, spiegando che Mosca è la terra promessa e non il quartier generale del neonazismo, come appare da quando Putin ha deciso di invadere l'Ucraina, ormai due anni fa. Dietro ai loro video, il sospetto di un sistema ben studiato, guidato proprio dal Cremlino. Un sistema già usato in passato.
Camilla e Amedeo, la propaganda di Putin passa dagli italiani
Amedeo Avondet ha 23 anni, è di Torino e vive in Russia.
Vicenda simile quella di Camilla Trogu, anche lei giovanissima che vive a Mosca. Con video social ben costruiti racconta aspetti della vita in Russia, come la sanità per gli stranieri, le bellezze della Capitale, i divertimenti per i turisti, la libertà della cultura russa sotto il governo di Putin. Recentemente ha partecipato a un convegno nella sede dell'agenzia di stampa Tass, dal titolo "Il nazismo ucraino nel XXI secolo". Irene Cecchini segue la stessa scia. E per la studentessa italiana di Lodi anche l'onore di parlare con lo zar. Non di certo riservato a tutti.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Febbraio 2024, 16:18
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