
Perché di questo si trattava: un cerchio stretto in nome di una sorellanza per andare oltre le debolezze femminili come l’emotività o la tendenza a riconoscersi come vittime.
It takes so much courage to share a story like this. @sarahjedmondson has that courage. #MeToo https://t.co/ifXnKWx3eu
— GoodbyeClutter (@GoodbyeClutter) 20 ottobre 2017
Una vera setta, insomma, con tanto di rituale: le affiliate, infatti, dovevano prestarsi ad una marchiatura a fuoco sull’inguine. In questo “circolo” vigeva poi una piramide che definiva i ruoli: per cui tra padrone e schiave esistevano delle regole e chi trasgrediva era punito fisicamente (col tempo, poi, venivano creati dei sottogruppi formati da una padrona e sei schiave che, a loro volta, sarebbero diventate padrone di altre schiave).

Non si tratta di una ristretta cerchia se si considera che la società conta circa 16mila persone che, nel tempo, hanno preso parte ai “seminari” e poi hanno scelto di iscriversi. Molti, a quanto pare, hanno tenuto taciute le vicende perché sotto ricatto: pare che siano tanti i membri che hanno ceduto addirittura la propria carriera in cambio di materiale compromettente.
Colleagues traumatized by NXIVM so thx for your A+ journalism & breaking silence @nytimes @sarahjedmondson #metoo #accountability https://t.co/M78vXRmwTE
— Susan Washington (@WashingtonGrp1) 19 ottobre 2017
L’attrice e le altre due donne che hanno deciso di raccontare la verità sulla Nxvim sono state denunciate per calunnia ma il tam tam della storia pare raccontare soltanto l’inizio di quello che potrebbe essere un grosso scandalo.

Ultimo aggiornamento: Sabato 21 Ottobre 2017, 16:23
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